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Satelliti artificiali in transito
Da WikiUFO.
Generalità
Il numero di satelliti in orbita ha ormai assunto proporzioni enormi. E’ cosa del tutto banale, se si ha una buona visione della volta celeste, osservarne diversi nel corso della stessa notte.
Si presentano sempre come luci piuttosto piccole, a volte davvero deboli (tranne in casi particolari), ma il loro moto fa pensare spesso a qualcosa di diverso da un aereo ad altissima quota, cui potrebbero far pensare. In genere sono seguibili per parecchi minuti, tranne non escano dal cono di luce solare che li ha fatti diventare luminosi per entrare nell’ombra terrestre. In genere bianchi o gialli, il mutare delle capacità riflettive in funzione del moto, unito all’ampiezza degli strati atmosferici che la luce deve superare, fanno sì che appaiano mutare in modo irregolare la loro intensità, a volte producendo veri e propri brillamenti. L’effetto di autocinesi tipico delle stelle e dei pianeti può accompagnarsi all’illusione dell’autostasi, che talora fa pensare a degli arresti improvvisi della corsa seguita da una ripresa improvvisa, quasi a simulare un procedere “a salti”. In realtà, descrivono in cielo un ampio arco. Oggi la NASA ed il NORAD statunitensi come anche altri gruppi di studio professionali di astronautica forniscono molti dati sul transito celeste di innumerevoli tipi di satelliti anche sui loro siti Internet, rendendo così più facile che nel passato l’identificazione di questo tipo di cause.
In tempi più recenti, hanno assunto rilievo alcuni tipi peculiari di satelliti artificiali. I satelliti Iridium sono un gruppo di ben 66 apparecchiature per telecomunicazione in orbita dal 1999. Il loro interesse consiste nel fatto che, dotati come sono di “ali”, in realtà una grande antenna, producono dei bagliori (detti flares) improvvisi ed intensi anche come quelli di meteore di buona luminosità che si accendono a secondo di come sono orientati rispetto alla Terra. Il loro transito su ogni punto del pianeta è però prevedibile come quello di tutti gli altri satelliti, ma lo sono anche i flares che spesso in questi anni sono stati responsabili di pseudo-segnalazioni ufologiche.
Assai speciali sono anche i satelliti NOSS, quattordici gruppi di satelliti spia statunitensi che svolgono compiti di sorveglianza assai delicata e che si muovono in gruppi di tre, creando quelle che sono chiamate “triplette NOSS” e dando l’impressione visiva di “triangoli” in movimento ad altissima quota. Un’ultima generazione di NOSS è caratterizzata da coppie di ordigni, non più da insiemi di tre elementi.