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Categoria:Puglia
Da WikiUFO.
Il Catalogo regionale degli avvistamenti UFO in Puglia del Centro Italiano Studi Ufologici (CISU) è nato nel 1999 dall’esigenza di dare un ordine sistematico a tutte le notizie di avvistamenti di oggetti non identificati avvenuti nella regione.
Curatore del catalogo è l'ufologo Arcangelo Cassano, coordinatore regionale del CISU per la Puglia. Grazie anche all’impegno di vari collaboratori e soci di quell'associazione succedutisi negli anni, Cassano è riuscito a catalogare quasi novecento casi verificatisi dal 1946 al novembre del 2008.
Il catalogo è aggiornato in tempo reale, ed esso è reperibile qui, dove è anche possibile contattare il coordinatore.
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Struttura generale del catalogo
Il catalogo è strutturato in due sezioni principali:
- nella prima si trovano tutti gli avvistamenti avvenuti nelle provincie con l’indicazione della data, dell’orario, della località e del tipo di fenomeno seguiti da una breve descrizione dello stesso e dalle fonti da cui è tratta la notizia. All’interno delle singole provincie sono presenti delle sottopagine in cui i casi sono divisi per tipologia (oggetti diurni, luci notturne, ecc.) e dove, a loro volta, sono raggruppati per decenni (1950-1959, 1960-1969, ecc.)
- Nella seconda sezione, quella relativa ai rilievi statistici, si trovano i grafici relativi all'andamento degli avvistamenti.
- Ci sono infine una sezione speciale dedicata agli ultimi avvistamenti inseriti nel catalogo ed altre, minori, dedicate alle immagini di alcuni presunti fenomeni UFO (foto e disegni), a studi effettuati da alcuni collaboratori del catalogo ed ai links verso altri siti d'interesse.
Alcuni dati
In linea con i dati del Catalogo nazionale degli avvistamenti del Centro Italiano Studi Ufologici, anche nel catalogo regionale pugliese la maggior parte degli avvistamenti è costituita da avvistamenti di luci notturne, seguiti per frequenza da quelli di oggetti diurni, definiti secondo la classificazione Hynek della casistica.
Sono presenti anche circa settanta casi di incontri ravvicinati di diverso tipo, di cui quattordici IR-3, ossia di quello che implica l’osservazione di presunte entità animate.
All'ultimo aggiornamento disponibile è possibile trovare o suppore spiegazioni convenzionali per il 90% dei casi (in particolare, molti sono i casi dovuti a bolidi, a meteore, a scie di aerei ed a satelliti), mentre per un altro 5% ai può sospetta che sarebbe possibile reperire una spiegazione se si fosse in possesso di maggiori dati e d'informazioni sui casi.
Infine, per il 5% circa dei casi non si è riscuiti a fornire una spiegazione convenzionali dei fenomeni che, pertanto, sono rimasti “non identificati”.
Distribuzione temporale
L'anno 1978, con 65 casi, - anno delle grandi ondate che interessarono in particolare le regioni centro-meridonali d'Italia - ed il 2004, con 69 casi, risultano di gran lunga quelli con il maggior numero di segnalazioni. La maggior parte di questi eventi, tuttavia, può essere spiegata con causa convenzionali (bolidi, meteore, transiti della stazione spaziale internazionale ISS).
Dopo di allora, gli avvistamenti pugliesi torneranno a crescere di numero soltanto nella seconda metà degli anni ’90. A diversi casi interessanti si accompagnerà un buon numero di episodi dovuti a bolidi, a fari laser, a mongolfiere e ad aerei.
Il XXI secolo ha visto un rilancio generale dei casi. Dai 9 del 2000 si passò ai i 55 del 2001, ai 42 del 2002, ai 54 del 2003, ai ben 69 del 2004, ai 35 del 2005, ai 37 del 2006, ed ai 39 del 2007.
La maggior parte di questi nuovi avvistamenti si riferisce a fenomeni convenzionali. Si è assistito in particolare ad una proliferazione di fotografie di presunti UFO ripresi da macchine fotografiche digitali e da telefonini cellulari. Queste immagini, però, spesso ritraggono corpi naturali quali il Sole, il pianeta Venere o altri pianeti, lampioni, volatili di ogni tipo e quant’altro si sia trovato a passare tra l’obiettivo e lo sfondo, immortalato senza che il fotografo si accorgesse di nulla.
Esempi casistici
- Il primo caso riportato nel catalogo pugliese del CISU risale al giugno del 1944. Si verificò nel cielo di Bari. Secondo documenti degli archivi militari statunitensi, un pilota americano del 1° Gruppo Caccia dell'Army Air Force che si trovava in volo a nord-est di Bari con altri due aerei P-38 Lightning, ad un tratto si accorse di essere seguito da un oggetto rotondo, di colore argenteo e di dimensioni pari a circa tre volte quelle della Luna. Mentre i piloti si consultavano via radio, dopo tre minuti l'oggetto accelerò con una velocità calcolata dai testimoni in 16.000 km/h per scomparire verso nord.
- Grande risalto sulla stampa locale e nazionale ebbe uno dei primi casi d'incontro ravvicinato italiani dell'era ufologica contemporanea. Il fatto accadde il 29 marzo 1950 in provincia di Brindisi, a Ceglie Messapica, e più esattamente in contrada Falascuso, dove un contadino fu svegliato da una forte luce. Uscito dal trullo in cui riposava, vide un oggetto delle dimensioni stimate in 1,70 m di altezza ed 80 cm di larghezza, con una forma di "due ombrelli contrapposti", alzarsi ed allontanarsi da terra. Il fenomeno fu confermato sia da un vetturino che, a causa dello spavento, accusò un attacco di febbre, sia da altri due contadini che finirono fuori strada con il loro carro quando il cavallo, abbagliato dalla luce sfolgorante, si imbizzarrì.
- Un altro caso interessante fu quello accaduto a San Pietro Vernotico, sempre nel brindisino, il 14 gennaio 1963. Molti giornali si occuparono a lungo del caso e dei suoi sviluppi. Verso le ore 23, un uomo sentì un cavallo ed un cane di sua proprietà che si agitavano in una rimessa adibita a stalla, poco lontano dalla sua abitazione. Poiché era già a letto, lasciò trascorrere alcuni minuti nella speranza che gli animali si calmassero da soli. Visto che le bestie continuavano a dare segni di nervosismo decise di andare a controllare. Dopo aver constatato che tutto era in ordine uscì dalla stalla e la sua attenzione fu attratta da un oggetto luminoso che proiettava un fascio di luce verso terra e che, lentamente, stava scendendo dal cielo verso il centro di una piazzetta a circa 30 m da lui. Il testimone, che poté osservare l'oggetto per un paio di minuti, dichiarò che la parte inferiore del'UFO, alta circa 70 cm, era forse di colore grigio scuro, mentre la parte superiore presentava una cupola trasparente all'interno della quale avrebbe intravisyto alcune "sagome scure" che non riuscì a stabilire se fossero strumenti o entità dall'aspetto animato. La lunghezza dell'oggetto fu valutata intorno ai 3-4 m. Dopo qualche minuto l'oggetto si allontanò a velocità incredibile in direzione di Brindisi.
- Nel giugno del 1968 nel tarantino un uomo sarebbe stato testimone dell'apparizione di due “strani esseri”. Mentre procedeva sulla strada che collega Ceglie Messapica a Grottaglie, un uomo notò a circa 100 m di distanza da lui una luce molto forte, di colore tra il blu ed il violetto e del diametro di 10 m sospesa a circa 20-30 cm dal suolo. Avvicinatosi, vide, ben illuminati dalla luce proveniente dall'UFO, due entità alte circa 1,2 m, con adosso delle "tute" e con delle "cassettine" scure sulle spalle, che "trafficavano" intorno all'oggetto. Ad un tratto uno dei sembrò lanciare qualcosa alle sue spalle. Dopo essere rimasto per qualche attimo a guardare, impaurito il teste si girò per tornare verso l'auto. A quel punto ebbe l'impressione di sentire nella mente delle voci che dicevano: "non avere paura, siamo un popolo pacifico." Dopo una notte insonne, il giorno seguente l'uomo tornò sul luogo dell'avvistamento per cercare qualche traccia dell'atterraggio. Rinvenne trovò quattro orme equidistanti profonde circa 20 cm ed una chiazza di erba bruciata di circa 10 m di diametro. Trovò anche una strana pietra di color argento, di forma irregolare e levigata che identiticò con l'oggetto che una delle due entità gli era parsa gettarsi alle spale. Analizzata risultò essere di silicio quasi puro e con un peso specifico diverso da quello dello stesso materiale comunemente rinvenibile. Dopo l'esperienza osservativa l'uomo denunciò di essere diventato oggetto di supposti fenomeni precognitivi e comunque paranormali.
- Di un qualche rilievo sociologico la storia della denuncia fatta dalla magistratura nei confronti di “extraterrestri”. A Martina Franca (Taranto) la mattina del 11 ottobre 1973, un ragazzo minorenne si recò presso il Commissariato di Polizia per descrivere un episodio di cui era stato testimone la sera precedente. Egli raccontò di aver visto insieme ad alcuni amici in un campo alla periferia del paese un "essere" alto circa 2 m. Questa entità, che si muoveva come un robot, aveva staccato un pezzo di corteccia da un albero mentre lui e gli altri ragazzi fuggivano per la paura. Questo episodio portò, dopo le indagini svolte dalla Polizia, ad una denuncia contro ignoti da parte del pretore per "ingresso in territorio nazionale senza passaporto"! In seguito alla notizia apparsa sulla stampa, che fu però sensazionalizzata da giornalisti locali, due gruppi ufologici pugliesi dell'epoca, il G.R.U.P. di Bari ed il C.S.R.S. di Martina Franca svolsero delle accurate indagini e, anche per la stessa ammissione dei testimoni, arrivarono alla conclusione che il caso era frutto di uno scherzo perpetrato ai danni del minorenne da parte dei suoi amici.
- Negli anni '80 del XX secolo il numero di casi segnalati scemò. Uno degli episodi più interessanti fu quello di Gioia del Colle (Bari), accaduto il 21 marzo 1980. Esso ebbe per protagonisti alcuni componenti l'équipe del "Circo di Nando Orfei". Di ritorno da un locale cinematografico di Bari, un minorenne ed un acrobata messicano, mentre stavano ancora conversando vicino ai carrozzoni, videro una specie di meteorite multicolore che emetteva una una fortissima luce blu-arancione e che, discesa a gran velocità dal cielo, si fermò per una decina di secondi ad una quota tra i100 ed i 200 m sopra di loro. L'UFO, molto luminoso e di forma circolare, dall'apparente diametro di 70'80 cm, cambiando il proprio colore in rosso forte scomparve poi "vertiginosamente" con una scia di luce che si proiettò nel cielo ancora ammantato di strati cumuliformi per un recente temporale. Durante il fenomeno, il ragazzo provò paura e rimase visibilmente scosso; gli animali del circo mostrarono evidenti segni di inquietudine: un'elefantessa barrì a lungo mentre i cani guaivano in continuazione. Il giorno seguente l'acrobata notò certe bruciature in corrispondenza di due borchie metalliche del cinturone che cingeva i pantaloni; l'altro constatò invece che sul polso sinistro, dove portava l'orologio, era presente un'impronta a forma di mezzaluna. I testimoni informarono i Carabinieri della locale stazione.
Casi ad alto indice di stranezza, identificati e non identificati
Ecco tre casi, due dei quali inchiestati dal coordinatore del Catalogo regionale pugliese del CISU, che per il loro alto indice di stranezza meritano una maggiore attenzione.
- 19 marzo 1963 , ore 21 circa - Putignano (Bari). Dopo essere usciti da un cinema del paese, il sig. M. ed un suo amico notarono ad un'altezza di circa 700-800 m, in direzione nord-est, una luce assai abbagliante che fu scambiata per i fari di un aereo in atterraggio presso la vicina base militare di Gioia del Colle, situata a circa 20 km di distanza da loro. Dopo qualche secondo la luce si rivelò un oggetto a forma di mezzaluna allungata, di color argento, da cui fuoriusciva una scia grigio scuro non molto visibile a causa dell'oscurità e sui cui bordi erano presenti delle luci arancioni che giravano lungo il perimetro dello stesso. Le dimensioni dell'oggetto furono paragonate a quelle di un grosso aereo da trasporto. Ad un tratto dalla parte inferiore dell'UFO scaturì un fascio di luce verde-azzurro, ben definito nei suoi bordi che, con un movimento oscillatorio di circa 180°, iniziò ad illuminare la campagna sottostante. Mentre i due testimoni erano intenti a guardare l'oggetto notarono ai lati di esso la comparsa di altri sette oggetti color rosso scuro, (quattro a sinistra e tre a destra dell'UFO di dimensioni apparenti maggiori), ma senza che riuscissero a capire se gli stessi erano arrivati da una direzione ben precisa. Trascorso qualche attimo, mentre il fascio luminoso "rientrava", i sette oggetti più piccoli furono come "assorbiti" nell'oggetto "principale". Terminata questa fase l'UFO aumentò di velocità scomparendo alla vista dei testimoni. Tutto l'avvistamento durò 4-5 minuti.
Interpellati da uno dei testi, alcuni amici che lavoravano presso l'aeroporto militate di di Gioia del Colle avrebbero riferito dopo molte insistenze che quella sera i radar avevano subito dei disturbi non meglio precisati.
La rilevanza di questo caso risiede nel fatto che in esso è descritto un fenomeno di “luce solida”, cioè quella specie di “tubo luminoso” che, come in altre osservazioni UFO fatte in varie parti del mondo, è stato visto scaturire dallo stesso, compiere dei movimenti e poi rientrare. La luce è descritta come “netta”, senza aloni come nei normali fasci luminosi emessi da lampadine tascabili, di colore quasi sempre chiaro. Il caso è stato classificato come “UFO”.
- Primavera del 1975, notte – Bari. Il testimone stava dormendo quando si svegliò e "sentì" l'impulso di alzarsi e di recarsi in un campo verso la periferia della città. Qui giunto avrebbe visto un oggetto simile ad un "portauovo con l'uovo sopra", posato su tre "zampe", con due entità davanti allo stesso, che lo avrebbero poi invitato a salire a bordo dell'UFO. I due avevano fattezze umane, indossavano una specie di tuta da lavoro grigia senza guanti e l'unica particolarità erano i capelli verde smeraldo.
Entrato, l'uomo si sarebbe trovato in una stanza vuota la cui illuminazione non aveva una fonte precisa. Ad un tocco di una delle entità, dal pavimento vennero fuori, sostenuti da un bracco telescopico, degli sgabelli ed un tavolo su cui fu posato una specie di scatolo che avrebbe funzionato da "traduttore simultaneo". Grazie a questo apparecchio, il testimone raccontò di essere stato di parlare con i due, i cui nomi sarebbero stati "Hdre" e "Askiy". Erano "una specie di scienziati", provenivano da un pianeta che si trovava nella costellazione del Capricorno, non era la prima volta che venivano sulla Terra, non erano intercettati dai radar perché avevano un dispositivo che li rendeva invisibili agli stessi. In orbita li aspettava una specie di nave madre.
Gli fu fatta visitare anche la cabina di pilotaggio che aveva pochi strumenti ed una parete a specchio per poter vedere ma non essere visti da fuori. Dopo un po' i due avrebbero preso una specie di "sigaretta" che dissero essere una specie di riserva di ossigeno. Rispetto al loro pianeta, l'atmosfera della Terra era più "leggera". Ne fu offerta una al testimone che, però, rifiutò. Invece l'uomo accettò una bevanda che gli fu offerta: era biancastra, lattiginosa e al tatto sembrava a temperatura ambiente. Una volta assaggiata sarebbe risultata salata e fredda. Fu paragonata a dell'orzata. Dopo aver parlato ancora, il testimone scese dall'oggetto e, mentre si avviava verso casa, si girò una prima volta scorgendo ancora le entità che lo guardavano e che lo salutavano con un gesto della mano. Trascorso qualche altro attimo, si girò ancora ma non vide più nulla. L'oggetto era scomparso. Tornato a casa, riprese a dormire.
L’inchiesta condotta ha portato a ritenere che si sia trattato di un fenomeno di sogno lucido: il testimone avrebbe sognato tutta la sua esperienza ritenendola di averla vissuta davvero. Ricordi e particolari rimasero vividi per tanti anni senza che l'uomo fosse però in grado di addurre prove che l’incontro con i due fosse avvenuto sul serio.
- 27 aprile 1986, 07.30 - Gravina in Puglia (Bari). Mentre erano intenti a fare una corsa all'interno di un bosco nelle vicinanze del paese, un maestro di karate, ed un suo allievo avrebbero visto due entità ricoperte da una tuta bianca, con in testa un casco (cilindrico o ovale, le testimonianze non sono concordi), che li osservavano dal bordo di una stradina. L'altezza di questi esseri fu valutata intorno a 2,30-2,40 m. Impauriti, i testimoni sarebbero corsi verso altri amici che li sopravanzavano per riferire quanto avevano visto. Una volta raggiunti non furono creduti e tutti continuarono in gruppo a fare un altro giro del bosco. Durante il tragitto, uno dei due si sarebbe fermato alla sua auto per prendere una macchina fotografica nella speranza di incontrare ancora le entità e poterle fotografare.
Nel secondo giro incontrarono tre cacciatori che però negarono di aver visto alcunché. Nel ritornare nei pressi dello spiazzo dove avevano parcheggiato le auto tutto il gruppo di sportivi avrebbe visto al di sopra di un'altura una delle entità che sembrava li stesse osservando. questo Dopo aver scattato una fotografia il maestro sarebbe salito sull'altura, ma l'essere sarebbe sceso dalla parte opposta alla sua. L'altro teste affermò che l'entità da lui visto camminava tenendo le braccia tese davanti a se e che ciuffi di erba si spostavano al suo passaggio senza che questo toccasse terra. Il primo dei presunti osservatori, invece, non ricordava questo particolare ma sostenne di aver visto tra le mani di una delle due entità una specie di bastone nero. Ancora più impaurito, il grupposi sarebbe diresse verso le proprie auto per far ritorno al paese: nel contempo avrebbero udito una specie di fruscio provenire dall'interno del bosco. A questo punto uno dei testimoni avrebbe informato i Carabinieri della locale stazione della faccenda e con loro sarebbe tornato sul luogo dell'incontro. Avrebbero ritrovato i cacciatori che, questa volta, interrogati dal maresciallo dei carabinieri, secondo quanto narrato all'inquirente dal testimone avrebbero affermato di aver visto anche loro le due entità.
Nel corso del sopralluogo, in una radura nei pressi della strada dove sarebbero state viste per la prima volta le entità furono trovati per terra quattro cerchi di circa 50 cm di diametro, disposti lungo i lati di un quadrato di circa 5 m di lato.
A causa di numerose incongruenze fra le varie testimonianze l’inquirente ha ritenuto che l'episodio possa essere frutto di fantasia. Il caso è stato dunque classificato come falso.
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