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Green Fireballs
Da WikiUFO.
Con i termini green fireballs si designa una lunga serie di osservazioni di fenomeni luminosi, spesso di colore verde e dall'aspetto simile a eventi di tipo meteorico ma la cui natura rimane controversa, osservati fra il dicembre 1948 ed il dicembre 1951 soprattuto negli stati americani del Nuovo Messico e del Texas. Questi fenomeni furono oggetto nel 1950-51 di uno studio dell'Aeronautica militare degli Stati Uniti denominato progetto Twinkle.
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Caratteristiche dei fenomeni
La data del 5 dicembre 1948 può essere assunta a inizio ufficiale della fenomenologia delle green fireballs. Malgrado in seguito emergessero testimonianze pregresse, fu appunto con le vistose manifestazioni della sera del 5 dicembre 1948 che le autorità militari e l'opinione pubblica dello stato americano del Nuovo Messico presero coscienza che nei cieli si rendevano visibili in maniera sempre più massiccia certe insolite meteore verdi.
Questi fenomeni allarmarono immediatamente l'aviazione statunitense che, del resto, nel corso del 1948 aveva giò mostrato un discreto interesse per alcuni fatti meteorici con caratteristiche anomale. Quella volta, però, l'OSI (Officie of Special Investigations), ossia il servizio segreto dell'Aeronautica, vista la quantità e la qualità delle osservazioni, interpellò quasi subito uno dei più noti studiosi di fenomeni meteorici del tempo, il professor Lincoln La Paz (1897-1985), direttore dell'Istituto di Meteoritica dell'Università del Nuovo Messico, che già dal tempo della Seconda Guerra Mondiale lavorava a stretto contatto con i militari.
Il ruolo di La Paz sarà fondamentale, almeno nella fase iniziale della storia delle green fireballs. Esaminando le prime testimonianza, La Paz si convinse rapidamente che buona parte di esse non poteva essere attribuita a meteore convenzionali. La sua opinione era che si trattasse di ordigni di costruzione artificiale, in particolare di missili, probabilmente russi, forse lanciati dalla regione degli Urali. Il suo timore - e quello, ad esempio, di alcuni ufficiali locali dell'FBI - era che si trattasse di esperimenti in vista di un possibile utilizzo bellico di nuove armi.Il clima specifico della guerra freddda è una chiave di letture necessaria per collocare in modo corretto la questione delle green fireballs nel suo contesto storico. Il motivo principale per cui questi fenomeni celesti preoccuparono così tanto i militari americani e gli scienziati che lavoravano al loro fianco era il timore che obiettivo delle presunte ricognizioni fossero le installazioni di ricerca dell'AEC (Atomic Energy Commission) di Los Alamos.
Una parte considerevole dei rapporti sulle meteore verdi, si badi bene, fu dovuto proprio a tecnici e a scienziati che lavoravano per l'AEC, e molte inchieste furono condotte in modo diretto dall'AESS, il servizio di sicurezza dello stesso ente atomico.
I documenti d'archivio mostrano inoltre che un'altra causa della tensione del momento fu dovuta al fatto che le green fireballs apparvero fin dal primo istante a chi doveva occuparsene del tutto simili ai "proiettili fantasma" che nell'estate del 1946 erano stati visti in gran quantità prima sulla Svezia e poi in tutta Europa (e anche altrove, non ultimi negli Stati Uniti).
Le "luci fantasma del Texas"
Una serie di avvistamenti paralleli alle green fireballs è rappresentato dalle cosiddette "luci fantasma del Texas", fenomeni che le stesse fonti militari tesero a collegare strettamente a quelli del primo gruppo.
A partire dal 1948 proprio in una delle installazioni militari più interessate ad osservazioni di green fireballs, ossia la Base Sandia, non lontano dalla città di Albuquerque, nel Nuovo Messico, si costruivano e si assemblavano i componenti delle testate nucleari che gli Stati Uniti avevano cominciato ad ammassare in gran quantità. Quelle testate venivano poi trasportate e custodire nella vasta area militare di Camp Hood, nel Texas.
Ebbene, appunto la parte di Camp Hood in cui erano custodite le testate nucleari, la Base Killeen, presidiata da alcune unità d'èlite della 2° Divisione Corazzata dell'US Army, tra il marzo e l'agosto del 1949 visse un vero e proprio "assedio" da parte di misteriose luci che furono più volte osservate, triangolate e misurate da unità d'osservazione che a tal fine il comando di Camp Hood aveva creato. Qualche militare di guardia riferì addirittura di averle viste a distanza di pochi metri dalle proprie postazioni.
L'esercito mise in opera una sorta di mini-progetto autonomo e quasi in contrapposizione a quelli organizzati dall'Aeronautica militare, che in quel momento assumevano le sembianze delle conclusioni scettiche del progetto Grudge, ossia quello che fece da cerniera tra il progetto Sign ed il progetto Blue Book.
In efetti l'incalzare degli avvistamenti da parte di piloti militari e civili (si registreranno almeno una dozzina di casi riferiti da equipaggi di aerei, di ufficiali dell'USAF, di uomini della sicurezza di Los Alamos e di vari scienziati che lavoravano nel Nuovo Messico - tra gli altri, lo stesso La Paz e l'astronomo super-scettico Donald Menzel - innescò notevoli tensioni tra i comandi militari della zona interessata e l'Air Materiel Command (AMC) dell'aeroporto Wright-Patterson, nell'Ohio, che sin dalla fine del 1947 aveva la responsabilità della valutazioni di tutti i rapporti su presunti UFO segnalati nel territorio dell'Unione nordamericana.
Anche in seguito a questi contrasti, ad immettere la storia delle green fireballs sui binari che condurranno alla sua conclusione, fu il maggiore generale Charles P. Cabell, direttore del Direttorato dei Servizi d'Informazione dell'USAF (AFOIN) che chiese un parere dettagliato ad un geofisico dell'Università della California, il professor Joseph Kaplan.
Costui, il 13 luglio 1949 presentò a Cabell un rapporto in cui propendeva, circa le green fireballs, per cause naturali, seppur nelle vesti di un qualche tipo di fenomeno sconosciuto dai meccanismi imparentati con quelli delle autore boreali.
Comunque sia, l'opinione di Kaplan prevalse ben presto tra i militari, e progressivamente la teoria dei missili stranieri propugnata da Lincoln La Paz andò perdendo credito. La Paz, invece, vi resterà fedele per almeno altri quindici anni.
Il progetto Twinkle dell'USAF
Fu la prevalenza del modello interpretativo naturale, di tipo geofisico, su quello tecnologico, il motivo fondamentale per il quale il programmi di studio sulle green fireballs, il progetto Twinkle, non fu gestito dalla Base Aerea Wright-Patterson, cioè nell'ambito del progetto Grudge, bensì assegnato ad un orgranismo che pure era parte dell'Air Materiel Command, ma che aveva sede in tutt'altra parte degli Stati Uniti, ossia a Cambridge, nel Massachusetts.
Quel che più conta, quest'organismo aveva per suoi scopi primari gl istudi dei fenomeni e della fisica atmosferica: la Divisione di Ricerca Geofisica dei Laboratori di Ricerca dell'USAF. Wright-Patterson conservò soltanto un ruolo di supervisione generale.
Il progetto Twinkle ebbe durata di un anno esatto, ossia dal 1° aprile 1950 al 31 marzo 1951, suddiviso in due semestri contrattuali, ma la maggior parte delle sue funzioni furono svolte non da militari, ma da una ditta privata specializzata in rilevazioni geofisiche, la Land-Air, con sede ad Alamogordo, nel Nuovo Messico.
Anche a causa dello scoppio della guerra in Corea, le strumentazioni ed il personale dell'USAF che dovevano aggiungersi ai fototeodoliti gestiti dalla Land-Air non ebbero in pratica modo di entrare davvero in azione.
Il Twinkle, in altri termini, fu un'iniziativa di studio dalla durata, dagli scopi e dai mezzi assai limitati.
Quando, il 27 novembre 1951, la Divisione di Ricerca Geofisica produsse il rapporto finale sul progetto, le sue conclusioni sulla significatività dei fenomeni furono "essenzialmente negative". Si riteneva che la gran parte dei fenomeni fosse attribuibile ad un insolito flusso elevato di rientri atmosferici di meteore e si dava poco spazio alle segnalazioni che invece rimanvevano in una certa misura più enigmatiche e che debbono far ritenere ragionevolmente non definitivo il giudizio allora espresso dal Twinkle.
In particolare, non pare azzardato sostenere che vi fu una certa sottovalutazione dei risultati stessi conseguiti, malgrado la sua modestia, dal progetto.
Se è innegabile che le prove raccolte non furono certo schiaccianti, è pur vero che certi indizi di attività aeree insolite non mancarono del tutto. Gli stessi teodoliti della Land-Air, il 27 aprile 1950, addirittura rilevarono, triangolarono e fotografarono una formazione di strani corpi volanti in pieno giorno, ed altre foto furono scattate in più occasioni da militari di stanza nelle basi del Nuovo Messico. Si tratta di fatti descritti con notevole cura dagli stessi documenti d'archivio, anche se tali testimonianze su pellicola sembrano non essere più rinvenibili negli archivi storici dell'Aeronautica militare.
D'altro canto la ditta Land-Air, principale incaricata delle attività di ricerca, nei suoi obblighi contrattuali non aveva neanche quello della stesura di un rapporto complessivo finale sui risultati conseguiti. Una richiesta ventilata in tal senso dalla Divisione di Ricerca Geofisica dopo la chiusura del Twinkle non risulta, sulla base dell'evidenza documentaria, aver mai avuto alcun seguito.
Il fatto che la conclusione del Twinkle sull'origine di tutti i fenomeni osservati non fosse univoca - rimanevano nel rapporto dei dubbi sulle cause di alcuni fatti - indusse l'11 marzo del 1952 il Direttorato dei Servizi d'Informazione dell'USAF a respingere le richieste reiterate dell'Air Materiel Command e dagli stessi responsabili della stesura del rapporto (che ritenevano che nelle green fireballs non vi fosse nulla che potesse preoccupare la sicurezza nazionale), perché si giungesse ad una declassificazione del testo.
Il rapporto finale sul progetto Twingle, dopo aver preso polvere per decenni negli scaffali degli archivi militari, è diventato di libero dominio soltanto a metà degli anni '70 del XX secolo, in seguito all'applicazione della riforma della Legge sulla Libertà d'Informazione americana (FOIA)[1].
Fonti
- ↑ Stilo, Giuseppe (1998). Il mistero delle 'Green Fireballs'. Le 'meteore verdi' del Nuovo Messico e le 'luci' misteriose del Texas (1948-1951). Torino: UPIAR