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Progetto Sign

Da WikiUFO.

Progetto Sign è il nome in codice con cui le autorità militari statunitensi chiamarono il primo progetto di studio sugli UFO, che durerà dal 30 dicembre 1947 al 16 dicembre 1948.

Indice

Nascita del Progetto Sign

In seguito alla grande ondata di avvistamenti del giugno-agosto 1947 di ciò che la stampa aveva quasi subito battezzato flying saucers - espressione per la quale in italiano prevalse la traduzione "dischi volanti" - varie autorità militari americane iniziarono una valutazione di quelli che apparivano come avvistamenti non spiegabili subito come equivoci, errori ed invenzioni dovute al clima di eccitazione collettiva dell'estate di quell'anno. 

Ai primi di settembre il brigadiere generale George Schulgen, comandante dell'Army Air Force (AAF), che stava proprio in quei giorni per staccarsi dall'Esercito per costituire l'arma aeronautica indipendente, chiese al capo dell'Air Materiel Command (AMC), un servizio tecnico-logistico dell'AAF che aveva il suo comando presso la base aerea Wright di Dayton, nell'Ohio, di produrre una valutazione circa la possibile realtà di quelli che negli scambi di documenti erano stati denominati flying disks

Dopo aver consultato in specie gli ingegneri aeronautici dell'AMC, il 23 settembre il comandante di quell'ente, tenente generale Nathan F. Twining (1897-1982), redasse un breve rapporto classificato "segreto" sul fenomeno e lo indirizzò a Schulgen. Una riproduzione fotografica di questo documento è consultabile qui.

In esso si leggeva:  
Il generale Twining, qui nel suo ruolo di capo di stato maggiore dell'USAF, il cui rapporto del 23 settembre 1947 consigliò la creazione del progetto Sign dell'USAF.
Il generale Twining, qui nel suo ruolo di capo di stato maggiore dell'USAF, il cui rapporto del 23 settembre 1947 consigliò la creazione del progetto Sign dell'USAF.

a. il fenomeno descritto è qualcosa di reale e non è di dovuto a visioni o a fantasie;

b. si tratta di oggetti che probabilmente hanno forma di disco e che possiedono dimensioni valutabili come sufficienti a sembrare velivoli di costruzione artificiale;

c. è possibile che alcuni degli episodi siano stati causati da fenomeni naturali quali meteore;

d. le caratteristiche operative segnalate, quali l'alto rateo di ascesa, la manovrabilità (in particolare quella in virata) e la presenza di azioni di tipo evasivo quando essi sono avvistati da nostri velivoli o da radar, contribuiscono a accrescere la possibilità che alcuni di questi oggetti siano controllati o in modo diretto, o in modo automatico oppure a distanza. 

Twining chiedeva che circa i flying disks fossero esaminati questi punti:

  1. la possibilità che questi oggetti siano di produzione statunitense e che si tratti del frutto di qualche progetto ad alta segretezza sconosciuto a... questo Comando;
  2. la mancanza di un'evidenza fisica costituita dalla presenza di rottami recuperati, cosa che ne proverebbe in modo innegabile l'esistenza;
  3. la possibilità che qualche potenza straniera possieda un tipo di propulsione, magari nucleare, di cui noi non siamo a conoscenza.

La conclusione finale concerneva la richiesta che il comando generale dell'Aviazione dell'Esercito emettesse l'ordine di costituzione di un progetto di studio della questione, assegnandogli un livello di classificazione di riservatezza ed un nome in codice[1].

Il 30 dicembre 1947 il capo di stato maggiore della neonata aeronautica militare (USAF), maggior generale L. C. Craigie, approvò le richieste e diede ordine di costituire presso l'AMC il "Project Sign" (Progetto Segno), che ebbe un grado di riservatezza "2A" (il più alto era l'1A).

Attività e casi raccolti

Il Sign iniziò in modo formale le sue attività il 22 gennaio del 1948. Alla sua testa vi fu posto un ufficiale subalterno, il capitano Robert R. Sneider.

E' possibile affermare che i personaggi di maggior spicco  che parteciparono alle discussioni del Sign furono:

  • il tenente colonnello Malcolm Seashore, capo del Servizio Analisi Tecnica delle Informazioni dell'AMC;
  • il tenente colonnello J.J. Hausman;
  • il colonnello Howard McCoy, direttore della Divisione Informazioni T-2 dell'AMC (costui svolse un ruolo di notevole rilievo);
  • il colonnello William Clingerman, direttore esecutivo del servizio Analisi Informazioni dell'Air Materiel Command (MCIA); 
  • John "Red" Honaker, ufficiale di collegamento presso il comandante dell'AMC, tenente generale Twining. 

Fu subito disposto che le unità dei servizi d'informazione dell'aeronautica con base presso gli aeroporti militari facessero compilare ai testimoni - civili e militari - dei questionari di base in cui in realtà era richiesta solo una quantità limitata d'informazioni.  

Se ad un primo scrutinio il caso fosse apparso di una certa importanza, allora sarebbe stato chiesto l'invio sul posto di personale del comando dell'AMC di Wright Field per un'indagine più approfondita. Raccolte le notizie, tutto era analizzato da alcune squadre di valutazione a Wright Field. I "rapporti ufficiali" che alla fine ne risultavano erano stilati in più copie, inviate ad altri enti tecnici militari ed a istituti di ricerca con la domanda di fornire pareri più ampi e giudizi sulla rilevanza tecnologico-scientifica di quanto descritto.

Sin dalla fine di aprile del '48 il principale consulente a contratto del Progetto Sign fu un astronomo che dirigeva il vicino osservatorio dell'Università di Stato dell'Ohio, Josef Allen Hynek, la cui storia professionale e di studioso di ufologia s'intreccerà in modo strettissimo con quella dell'interesse dei militari americani per il fenomeno. Almeno in quei primi anni ad Hynek era chiesto in essenza di controllare quali e quanti avvistamenti erano riconducibili a cause astronomiche (stelle e pianeti, bolidi e meteore, ecc.). 

Sebbene alla fine del suo anno o poco più di attività i casi presi in esame saranno 237, non ci sono dubbi che solo una parte di essi colpì in modo particolare gli analisti militari.

Tre in modo speciale, anzi, ne caratterizzarono le discussioni: 

  • "caso Mantell": nel pomeriggio del 7 gennaio del 1948 il capitano pilota dell'aeronautica della Guardia Nazionale del Kentucky Thomas F. Mantell, insieme a molte altre persone a terra  vide ed inseguì un presunto UFO mentre era in volo d'addestramento sul Kentucky ai comandi di un aereo da caccia turboelica F-51. L'inseguimento si concluse con la caduta al suolo dell'aereo e la morte del pilota nell'impatto. Il caso, di comprensibile grande impatto psicologico, è stato ormai spiegato in modo soddisfacente con un grande pallone stratosferico tipo Skyhook, ma a suo tempo, essendo il programma coperto da segreto perché destinato anche a voli di ricognizione strategica fotografica sull'Unione Sovietica, esso fu addebitato dall'USAF in modo del tutto incongruo ad una confusione con il pianeta Venere, dando luogo a recriminazioni d'ogni sorta anche fra l'opinione pubblica. 
  • "caso Chiles-Whitted": nella notte sul 24 luglio 1948 una specie di oggetto a forma di siluro con due file di "finestre" sui fianchi e fiamme emesse dalla coda fu visto dall'equipaggio di un DC-3 civile della compagnia "Eastern Airlines" che volava sull'Alabama (il caso è così denominato dal cognome dei due piloti). Un'ora prima un corpo simile o lo stesso era stato visto da una squadra di tecnici addetti alla manutenzione dei velivoli presso la base aerea Robins, in Georgia.
  • "caso Gorman": la sera del 1° ottobre del 1948 il secondo tenente pilota George F. Gorman, dell'aeronautica della Guardia Nazionale del North Dakota, ai comandi del suo F-51 vide ed inseguì sulla città di Fargo una sfera bianca di piccole dimensioni. Sebbene Gorman attribuisse al corpo qualità aerodinamiche sorprendenti, la mancanza di conferme in tal senso da parte di osservatori che seguirono da terra l'evento fa oggi ritenere almeno plausibile la spiegazione che il Progetto Sign offrì già a suo tempo, ossia che si fosse trattato di un pallone sonda di piccole dimensioni.

A prescindere dal reale significato ufologico dei singoli casi, dai documenti disponibili risulta che questi tre eventi impegnarono a lungo gli analisti del progetto nel corso dell'anno contribuendo a dare una misura di serietà e di potenziale interesse per la sicurezza degli spazi aerei al fenomeno dei flying disks.  

L'Estimate of the Situation

Non si può dubitare che uno dei punti di maggior attenzione per gli uomini del Progetto Sign fu la possibilità che i fenomeni di cui si occupavano fossero in realtà dei velivoli avanzati di origine sovietica. In particolare, il sospetto era che i russi stessero cercando di sviluppare velivoli tuttala come quelli sperimentati in Germania nell'ultima fase della guerra dalle officine dei fratelli Horten.

Quando nel giro di pochi mesi risultò evidente che non c'era nessun indizio in tal senso, prese corpo una discussione fra due posizioni assai divaricate: la prima sosteneva che a quel punto era plausibile che tutti i casi fossero dovuti a cause convenzionali, l'altra, che le prestazioni descritte erano sufficienti a far pensare addirittura ad un'origine extraterrestre degli ordigni.

Alla fine di settembre o agli inizi di ottobre il gruppo favorevole all'ipotesi extraterrestre, che comprendeva peraltro lo stesso direttore del Progetto, cap. Sneider, giunse a produrre un suo rapporto scritto in cui sosteneva esistere un ventaglio d'indizi che portavano in quella direzione. Questo documento è noto nella storiografia ufologica come "Estimate of the Situation" (Valutazione della situazione). Esso recava il grado di classificazione "Top Secret". Dopo la sua redazione fu inviato ai comandi superiori e giunse fino al Dipartimento della Difesa (che in quel periodo si chiamava ancora National Military Establishment), a Washington, e lì generò delle accese reazioni[2]

Il documento non è mai stato recuperato dagli storici nella sua versione integrale, ma il contenuto ne è ormai chiaro. Tutte le carte d'archivio che lo citano in forma più o meno ampia confermano la sintesi che già nel 1956 ne fece in un suo libro il capitano Edward Ruppelt, che ne lesse una copia qualche anno dopo, quando era direttore del progetto Blue Book. Esso presentava un gruppo di casi selezionati, dovuti ad osservatori ritenuti credibili (testimoni con preparazione tecnico-scientifica, militari) fra i quali l'episodio che ebbe per protagonisti i piloti Chiles e Whitted, concludendo poi che l'evidenza indicava doversi trattare di "visitatori interplanetari".  E' plausibile che autore principale ne sia stato Sneider.

L'Estimate of the Situation giunse fino al capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale Hoyt S. Vanderberg, che ritenne del tutto ingiustificata la conclusione tratta e lo respinse in toto. Pur rimanendo riservato, esso perse nel giro di pochi mesi l'alto grado di classificazione che gli era stato dato dall'ente originatore e ne fu ordinata la distruzione, probabilmente perché si riteneva che il suo contenuto avrebbe leso la credibilità dell'USAF se esso fosse giunto a conoscenza della stampa. 

Sta di fatto che l'USAF ne negherà a lungo ed in modo sempre più goffo la stessa esistenza[3], contribuendo così a giustificare l'idea della cosiddetta "congiura del silenzio". 

In realtà, alla metà degli anni '90 del secolo scorso, l'analisi fatta da alcuni ufologi americani delle carte degli archivi di Ruppelt ha portato alla scoperta che nel in una prima versione del manoscritto del suo libro del '56 l'ufficiale aveva spiegato in dettaglio di che cosa parlava l'Estimate.

I casi presentati comprendevano:

  • il caso del pilota privato Kenneth J. Arnold, avvenuto nei cieli dello stato di Washington il 24 giugno 1947;
  • l'avvistamento da parte di un pilota di un caccia F-51 dell'Aviazione dell'Esercito di una formazione di sfere a poca distanza dal Lago Mead, nel Nevada, il 28 giugno del 1947;
  • l'avvistamento di un pilota di un reattore F-80 della US Navy di due oggetti circolari sopra il Grand Canyon, il 30 giugno del 1947;
  • l'avvistamento di un pilota di un aereo d'addestramento AT-6 dell'aviazione della Guardia Nazionale dell'Idaho di un oggetto volante nero che compiva manovre ad altissime prestazioni, il 9 luglio del 1947;
  • gli avvistamenti avvenuti da terra e dal cielo presso la base aerea Muroc, nel Nuovo Messico, nella giornata del 18 luglio 1947;
  • l'intervista con un maggiore pilota della base aerea di Rapid City che aveva visto una formazione "a diamante" di dodici presunti UFO ovali che compivano manovre effettuando virate anti-aerodinamiche;
  • un rapporto sugli avvistamenti fatti da un gruppo di addetti dei laboratori nucleari della Atomic Energy Commission (AEC) di Los Alamos, nel Nuovo Messico, che la mattina del 23 settembre 1948 avevano visto un corpo circolare e schiacciato alto nel cielo.

In seguito al rigetto dell'Estimate of the Situation da parte delle autorità superiori, nell'autunno 1948 presso lo staff del Progetto Sign le opinioni scettiche presero rapidamente il sopravvento. 

Malgrado la presenza di un piccolo numero di casi pure oggi ritenuti dagli studiosi d'orientamento scientifico non identificati, anche ufologi di quell'area hanno riconosciuto che la qualità del lavoro d'indagine del Sign non era adeguata. Secondo J. A. Hynek:

i 237 casi del progetto Sign non erano convincenti e non sostenevano l'idea dei "visitatori dallo spazio". Li ho riesaminati nel 1970 e ne ho rilevato la qualità decisamente cattiva... C'erano di sicuro alcuni casi che se presi di primo acchito non suggerivano nessuna normale spiegazione fisica, ma anche questi erano di cattiva qualità, perché erano stati inchiestati in modo non adeguato. Mancavano parecchi dati cruciali[4].

Chiusura del progetto e suo seguito

Nel febbraio del 1949 fu prodotta una sorta di "rapporto finale" del progetto Sign. Esso considerava 237 casi, ma riteneva che il 20% di essi non erano stati ancora spiegati, però proseguiva sostenendo che era possibile che in un secondo tempo questa percentuale fosse assai riducibile e che dunque fosse possibile "eliminare o ridurre di parecchio il mistero associato a questi eventi".

Una volta che la proporzione dei casi non spiegati fosse stata ridotta al minimo allora sarebbe stato opportuno chiudere il progetto e passare ad un semplice esame di routine delle segnalazioni, da gestirsi come qualsiasi altra questione di raccolta informazioni d'interesse aeronautico ma senza porvi alcuna particolare enfasi.

Questo rapporto era corredato da un'appendice redatta da James E. Lipp, della Rand Corporation, ingaggiato apposta come consulente, nella quale si discutevano le possibilità di vita intelligente extraterrestre e si esprimeva scetticismo circa il fatto che i comportamenti attribuiti agli "oggetti volanti" del 1947-48 fossero compatibili con quelle di possibili ordigni per voli spaziali.

Lo staff del Grudge, ad ogni modo, con il suo rapporto si riferiva a decisioni da assumere in futuro. Proponeva addirittura che presso ogni aeroporto militare ci fossero degli addetti alla raccolta delle segnalazioni. In realtà, già l'11 febbraio 1949 Il Sign fu chiuso e sostituito da un più modesto gruppo di lavoro denominato progetto Grudge (rancore). Esso durò in modo formale sino al 27 dicembre 1949. Nel frattempo, pur assumendo toni scettici, nell'agosto del '49 produsse un rapporto di seicento pagine (Technical Report No. 102-AC 49/15-100, classificato segreto) che non spiegava ben il 23% dei 244 avvistamenti esaminati. 

Di fatto il Grudge sopravvisse anche nel '50-'51 svolgendo attività di modesto rilievo, finché verso la fine di ottobre del 1951 non si cominciò ad intravedere la possibilità di riprendere uno sforzo di studio del fenomeno su scala maggiore. Fu a quel punto che da questo sforzo che è noto come "nuovo Grudge" si avviò il processo che condurrà di lì a sei mesi alla nascita del progetto Blue Book.  

Fonti

  1. Clark, Jerome (1998). The UFO Encyclopedia. Volume II: L-Z. Detroit: Omnigraphics. 747-749
  2. Swords, Michael D. (1995). The Lost Words of Edward Ruppelt. International UFO Reporter. 20(2). marzo-aprile. 14-15
  3. Tacker, Lawrence J. (1960). Flying Saucers and the U.S. Air Force. Princeton: Van Nostrand Company
  4. Hynek, Josef Allen (1972). The UFO Experience: A Scientific Enquiry. Chicago: Henry Regnery Company