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Meier Billy
Da WikiUFO.
"Billy" Meier è uno dei più conosciuti contattisti dell'epoca contemporanea e dal 1976 le sue dichiarazioni di contatti diretti con esseri extraterrestri e le sue numerosissime e controverse fotografie, e video, sono diventati oggetto di acceso dibattito tra scettici e credenti.
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La sintesi della storia
Eduard Albert Meier, soprannominato “Billy”, nacque nel piccolo paese di Bulach, vicino a Zurigo, in Svizzera, il 3 febbraio 1937. Stando alle fonti, ebbe una gioventù abbastanza travagliata e trascorse dodici anni viaggiando attraverso quarantadue nazioni in Africa, Asia ed Europa. Mentre si trovava in India ebbe una serie di contatti con la cosmonauta pleiadiana Asket, producendo non poche fotografie di “dischi volanti”. Tornato in Svizzera nel 1970 con la moglie greca, nel dicembre 1973 si trasferì in una vecchia e modesta fattoria messagli a disposizione, a poco prezzo, dal comune di Hinwill, a circa mezz’ora di macchina da Zurigo.
Nel corso di una delle riunioni del gruppo di metafisica da lui fondato sul finire del 1974 e composto da una decina di persone, Meier affermò di avere stabilito un contatto fisico, il 28 gennaio 1975, con un gruppo di alieni provenienti dal sistema stellare conosciuto come “Pleiadi”, a circa cinquecento anni luce dalla Terra. La prima reazione da parte di buona parte dei membri del gruppo fu di stupore e di scetticismo, ma Meier incominciò presto ad esibire centinaia di fotografie, chiarissime, delle astronavi pleiadiane, come prova di quanto affermava.
Il 28 gennaio del 1975, raccontò Meier, si trovava in un prato a qualche chilometro da Hinwill: suo obiettivo era quello di riuscire a registrare le “voci dei defunti”, attività all’epoca di moda nei circoli metapsichici. Di colpo sentì un suono pulsante: alzando lo sguardo verso la direzione da cui proveniva quel suono, vide un disco volante che stava scendendo “soavemente” su un prato a circa cento metri di distanza da lui. Incominciò a scattare diverse fotografie, quindi cercò di avvicinarsi, ma una forza od un “campo di forza” invisibile gli impedì di proseguire. Vide quindi scendere dal disco una figura umana che indossava una tuta grigia: si trattava di una donna di aspetto nordico, dai capelli rossi ed alta circa un metro e settanta centimetri, dall'aspetto umano, con l’unica differenza nei lobi delle orecchie, un poco più grandi del normale: ebbe così inizio il suo primo contatto fisico con Semjase. L’incontro non fu, comunque, casuale, in quanto sarebbe stata la stessa Semjase a guidare Meier in quel posto per mezzo di un messaggio telepatico.
Nel dicembre 1975 l’appassionata di ufologia Ilse von Jacobi intervistò Meier, dopo essere venuta a conoscenza della sua esistenza l’estate precedente da un bollettino di Monaco di Baviera. Nell’edizione dell’8 luglio 1976, la rivista tedesca “Quick” (molto diffusa anche in Austria e Svizzera) pubblicò un suo articolo[1], che venne poi ripreso, in vari modi, da altre riviste europee, tra cui anche “Il Giornale dei Misteri” ed il settimanale "Gente". Nell’inverno del 1976, l’ufologa svizzera Lou Zinstagg mandò alcune foto di Meier a Wendelle C. Stevens, un controverso appassionato americano di ufologia che conduceva qualche inchiesta sul campo per conto del gruppo americano A.P.R.O. Stevens sarebbe poi stato uno dei primi sostenitori di Meier e un suo grande divulgatore attraverso una serie di libri, videocassette e conferenze. Nel 1976 il contattista era già attivo nel presentare le proprie tesi, organizzando varie conferenze corredate da diapositive in alcune località della Germania, tra cui Monaco di Baviera (dove incontrò l’austriaco Guido Moosbrugger, che sarebbe poi diventato una sorta di suo ambasciatore itinerante per il mondo ed autore di alcuni libri su di lui).
Con il tempo i racconti di Meier incontrarono sempre maggiore accettazione tra i membri del suo gruppo: quelli che, al contrario, non me erano convinti lo lasciarono presto. Il numero delle persone che visitavano il contattista e ne accettavano le storie continuò a crescere e quello che era sembrata essere una “semplice” serie di contatti iniziata nel gennaio 1975 si tramutò presto in uno scenario molto più complesso e dettagliato, completato da connotazioni religiose e spirituali. Quest’ultime diventarono sempre più evidenti e forti, fino a sfociare nella cosiddetta “Talmud Jmmanuel”, il testo religioso di Meier presentato come un documento originale dell’antichità.
Meier con gli anni creò una vera e propria comunità spirituale attorno a sè, gestendo una considerevole quantità di persone che, in tutto il mondo, lo considerano tutt’ora il portavoce degli extraterrestri pleiadiani, visti sempre come amici e protettori. Si è anche creato un certo mercato di pubblicazioni, video ed oggettistica varia basate sulle sue storie, mentre le conferenze ad esso dedicate, sia negli Stati Uniti che in Europa, trovano in genere un buon riscontro di pubblico, spesso più interessato al messaggio spirituale di Eduard Meier che alla realtà delle sue foto e dei suoi filmati.
Nel 1975 il contattista svizzero ha fondato la Freie Interessengemeinschaft für Grenz- und Geisteswissenschaften und Ufologiestudien ("libera comunità di interessi per le scienze spirituali e di frontiera e gli studi ufologici) o F.I.G.U., una organizzazione no-profit basata al Semjase Silver Star Center, la sede operativa di Meier a Schmidrüti, non lontano da Zurigo.
Le Fotografie
Il contattista Meier è famoso anche per l'enorme produzione di fotografie che dichiara di avere scattato alle astronavi pleiadiane (chiamate "beamships"). Ce ne sarebbero almeno 1.155[2] al settembre 1999, tutte raccolte in un catalogo “ufficiale”[3] venduto al “Semjase Silver Star Center” o acquistabile online. I libri pubbicati fin'ora hanno presentato solo una parte di esse. Lo studioso americano Kal Korff durante la sua visita sotto altro nome al Semjase Silver Star Center di Meier ne acquistò 186, le migliori in termini di qualità e facenti parte di sequenze omogenee, alla cifra di 1.056 franchi svizzeri[4]. Meier avrebbe girato anche dodici diversi filmati.
Nel 1959 (o nel 1955, secondo un'altra fonte) scattò la prima foto: in bianco e nero, sopra l’aeroporto di Zurigo in un tardo pomeriggio. Ritraeva cinque oggetti ovoidali luminosi e sarebbe stata effettuata in presenza di altri testimoni. [5]
Una certa parte delle foto di Meier sono di cattiva qualità e su di esse non è possibile svolgere alcun tipo di analisi fotografica. ma la maggior parte sono spesso di eccezzionale qualità e nitidezza. Molti ufologi, anche non di orientamento scettico, si sono dichiarati molto dubbiosi a loro riguardo. Colman von Keviczky, un maggiore in pensione di origine ungherese, che lavorava come fotografo al dipartimento audio-visuale dell’ONU a New York e conosciuto come un acceso fautore dell’origine extraterrestre degli UFO, analizzò le foto di Meier dichiarando che si trattava di modelli di circa sessanta centimetri sospesi ad un filo. In particolare, nelle foto più conosciute, quelle con la presenza di alberi, disse che erano stati usati dei modelli di piccole dimensioni posti vicino ad alberelli od a modelli di alberi.[6] Lo scettico K.Korff[7] ha fatto notare come molte foto mostrano oggetti lontani e di solito fuori fuoco. I sostenitori delle affermazioni di Meier hanno dichiarato che la macchina fotografica era sempre settata sull’infinito e solo a volte Meier avrebbe agito sul fuoco manuale. Curioso, però, il fatto che le impostazioni di questa macchina non siano mai state toccate in tutte fotografie scattate dal contattista. In considerazione delle caratteristiche di profondità di campo di tutte le macchine fotografiche, ancora secondo Korff, tutti gli oggetti posti a meno di 1,7-2 metri da chi scatta la foto appariranno confusi e fuori fuoco, con il livello di sfocatura che aumenterà in proporzione alla vicinanza dell’oggetto alla camera. Al contrario, altre foto presentavano oggetti ben a fuoco, mentre il paesaggio circostante non lo era affatto: per Korff questa era un'ulteriore evidenza che si trattava di un modello molto vicino all’obiettivo.
L'ufologo americano Bruce Maccabee nell’analizzare alcuni dei filmati di Meier e, in particolare, uno del febbraio/marzo 1975 in cui un disco volante vola davanti ad un albero (posto tra Meier ed una fattoria in lontananza) ha rimarcato il fatto che la cinepresa rimaneva sempre fissa, mentre l’oggetto si muoveva avanti ed indietro nel suo campo visivo. Maccabee ha fatto anche notare come il movimento dell’oggetto risulti del tutto compatibile con quello di un modello sospeso ad un filo e fatto oscillare come un pendolo.[8] L’albero, in realtà, non sarebbe esistito in quella posizione, come dimostrato dalle riprese di una troupe televisiva giapponese nel 1979 e come testimoniato dal proprietario del terreno. Per giustificare tale contraddizione fu detto che l’albero sarebbe stato “ucciso” dall’astronave e quindi rimosso e trasportato indietro nel tempo (o in un’altra dimensione) dai Pleiadiani.
Nel corso degli anni ufologi scettici e non hanno affermato di avere trovato modelli ed altre evidenze dell'origine artefatta delle fotografie, ma i sostenitori di Meier hanno sempre ribattuto tali tesi, ribadendo la genuinità delle esperienze di Meier. Per esempio, alcuni di loro hanno affermato che sarebbero stati gli stessi alieni a creare e a fare ritrovare i modelli, nell’ambito di un loro non ben precisato intento di rendere l’intero contatto non sempre credibile, come pure avrebbero fatto in modo che il famoso filmato di Meier di un disco volante che fluttua attorno d un albero risultasse assai dubbio (facendo muovere l’astronave in un modo particolare) proprio per far sì che le storie del contattista risultassero meno credibili a persone sue nemiche, così da “proteggerlo” indirettamente. Altri, come l'americano Randolph Winters ha invece affermato che sarebbero stati i servizi segreti tedeschi a collocare un modello nel “garage” di Meier, perchè preoccupati dalle sue rivelazioni. [9]
Alcuni sostenitori delle dichiarazioni e delle foto del contattista svizzero hanno dichiarato di avere sottoposto numerose foto a delle analisi, da cui sarebbe scaturita l'impossibilità di riprodurre le immagini senza apparecchiature sofisticate, un gruppo di specialisti e molti fondi, tutte cose che non sarebbero state nella disponibilità di Meier. [10] Secondo l'americano James Deardorff non vi è “... nessun segno di falsificazione, nessun segno di complicità, nè mezzi meccanici o finanziari occulti a disposizione di Meier (per la produzione delle fotografie)”. Come le argomentazioni degli scettici sono state messe in discussione dai sostenitori, le affermazioni di quest'ultimi in merito alla genuinità delle foto sono state criticate in modo deciso dai primi.
Altre fotografie di Meier assai controverse sono quelle che ha dichiarato di avere scattato nel corso dei suoi viaggi nello spazio a bordo delle astronavi pleiadiane: tra di esse foto del pianeta Venere, dell'aggancio in orbita rta le capsule spaziali Soyuz ed Apollo (1975), di un pianeta popolato da dinosauri e uomini primitivi e con sfondi di piramidi, della Nebulosa del Cavallo e delle astronaute Semjase, Nera e Asket. Diversi ricercatori internazionali, tra cui il già citato e per certi versi ambiguo Kal Korff, hanno fatto notare alcune incongruenze in tali foto, come pure la stretta rassomiglianza tra alcune di esse ed immagini tratte da programmi televisivi, illustrazioni di fantascienza e dipinti. Sarebbe stato affermato che tali foto sono state in realtà alterate dai "servizi segreti" ed inserite tra la documentazione fotografica di Meier al fine di screditarlo. [11] In particolare, quella relative alle pleiadiane Semjase, Nera e Asket sono state riconosciute dallo stesso entourage di Meier come una manipolazione operata dal suo sviluppatore fotografico di fiducia, su pressione di una organizzazione di "Men in Black" (uomini in nero). [12]
Contatti e Messaggi
Nel giugno del 1942 Meier avrebbe visto sopra la fattoria dei suoi genitori un enorme disco metallico (dandone comunicazione ad una rivistina di ufologia già nel 1956) e nel novembre di quell'anno sarebbe stato invitato da un "uomo vecchissimo" a fare un giro su una navicella spaziale a forma di pera. Da allora rimase in contatto telepatico con un essere di nome Sfath. Nel 1944 ebbe un altro incontro ed un altro viaggio su un'astronave, poi il 3 febbraio 1953 il suo contatto si interruppe e venne sostituito da un altro extraterrestre, di nome Asket. Da allora rimase in contatto costante con questi extraterrestri provenienti dal pianeta Erra, del tutto simili all'uomo in virtù di comuni antenati.
A partire dal 1975 il contattista decise di rendere pubblici i contatti che da allora ha dichiarato di avere con numerosi esseri, tra cui Ptaah, Semjase, Quetzal, e Pleija. Fino al 19 agosto 2003 Meier avrebbe avuto 632 contatti fisici e 748 telepatici con questi esseri. Oltre alla enorme produzione di foto e filmati, Meier è stato ed è tutt'ora uno scrittore molto prolifico, con all'attivo molte migliaia di pagine di "Contact Notes" ("Note di Contatto") dedicate agli incontri ed ai messaggi ricevuti dai suoi interlocutori extraterrestri. Parte di queste comunicazioni è stata raccolta in nove volumi in tedesco, mentre una versione ridotta è stata pubblicata in quattro volumi in lingua inglese. [13]
Secondo alcune fonti, Semjase, l’essere pleiadiano in contatto con Meier a partire dal gennaio 1975, sarebbe morta in un incidente occorso in un altro sistema solare. [14] Nel febbraio 1995 i pleiadiani avrebbero lasciato il nostro pianeta, in particolare la loro base sotterranea in Svizzera attiva fin dalla fine del 1600, e sarebbero tornati sul loro, Erra, situato nel sistema di Taygeta. In tale occcasione avrebbero rivelato di non essere Pleiadiani, ma Pleiarani, da Plejos, il loro più importante condottiero. Avrebbero anche aiutato Meier a smascherare tutti quegli individui che in passato hanno dichiarato, fraudolentemente, di essere in contatto con loro, sia in forma fisica che spirituale.
I messaggi di Meier, il cui contenuto di fondo, di monito all'umanità per la sua condotta scellerata, è molto simile a quello dei vari contattisti che sono apparsi sulla scena internazionale a partire dal 1950, sono molto dettagliati e spaziano su un ampio spettro di argomenti, dalla religione all'aldilà, dalla storia del genere umano alle scienze, dai fenomeni astronomici all'ecologia ed ai danni ambientali, con un'enfasi più recente sui problemi legati alla sovrappopolazione, Molti messaggi abbracciano alcune tematiche care al movimento "New Age", spingendosi fino a profezie su futuri eventi e tendenze storiche.
Un altro aspetto della storia di Meier è il controverso libro "Talmud Jmmanuel" [15], che sarebbe la traduzione di un antico testo in aramaico trovato a Gerusalemme nel 1963 dallo stesso Meier (guidato telepaticamente in questa scoperta dai pleiadiani) e da un prete di rito greco, Isa Rashid. Il libro sarebbe costituito dagli insegnamenti e dagli eventi della vita di un uomo chiamato Jmmanuel e l'editore dell'ultima edizione si spinge ad affermare che il testo "potrebbe indicare un'origine extraterrestre per l'Antico Testamento". Infatti il libro è stato presentato come l’ultimo vero testamento di Gesù Cristo, scritto dopo la sua crocifissione. Secondo il contenuto del libro Gesù Cristo non sarebbe figlio di Dio, ma in realtà un pleiadiano, che sarebbe sopravvissuto alla crocifissione e, quindi, passato in India, dove sarebbe successivamente morto. Tra le altre cose, la stella di Betlemme non sarebbe stata che una "stella luminosa con una lunga coda", cioè un UFO, da cui sarebbe in precedenza pervenuta la voce che aveva avvertito i magi della nascita di Gesù. [16] L'americano James Deardorff ha dedicato oltre vent'anni all'analisi di questo testo [17], da altri, come il religioso svedese Åke Eldberg, considerato un falso. [18][19]
Fonti e Riferimenti
- ↑ Von Jacobi, Ilse (1976). Besuch aus dem Weltall: Die Frau, die von einem anderen Stern kam. Quick (8 Luglio)
- ↑ http://shop.figu.org/product_info.php?cPath=21_26&products_id=67
- ↑ AA.VV. (1999). Verzeichnis der Nummern und Legenden der FIGU-Photos. FIGU
- ↑ Kal K. Korff (1995). Spaceships of the Pleiades: The Billy Meier Story. Amherst: Prometheus Books
- ↑ Lorenzen, Jim (1979). More Ado about Meier. APRO Bulletin 28(5-6)
- ↑ Fernandez, M. (1992)- Eduard ‘Billy’ Meier: evidencia de un fraude fotografico. In Mas Alla de los OVNIs
- ↑ Korff, Kal (1981). The Meier Incident - The Most Infamouse Hoax in Ufology. Townescribe Press
- ↑ Maccabee, Bruce (1989). Pendulum from the Pleiades. International UFO Reporter Janury-February, 11-12 + 22
- ↑ Winters, Randolph (1992). A search for Thruth. International UFO Library Magazine, 6-9 + 40-41
- ↑ Kinder. Gary (1989). Anni Luce”. MIlano: Armenia Editore
- ↑ Kal K. Korff (1995). Spaceships of the Pleiades: The Billy Meier Story. Amherst: Prometheus Books
- ↑ http://us.figu.org/portal/BillyMeier/HisWork/AsketNeraPhotos/tabid/59/Default.aspx
- ↑ Stevens, C. Wendelle (1988-1995). Message from the Pleiades: The Contact Notes of Eduard Billy Meier 4 vols. Tucson: UFO Photo Archives
- ↑ Stevens, C. Wendelle (1989). UFO ... Contact from the Pleiades: a supplementary investigation report. Tucson: UFO Photo Archives
- ↑ http://www.talmudjmmanuel.com/
- ↑ http://www.tjresearch.info/ufology.htm
- ↑ http://www.tjresearch.info/
- ↑ http://home.swipnet.se/corbie/Fuskwww/talmud.html
- ↑ http://home.swipnet.se/corbie/Fuskwww/
Links Esterni
http://www.steelmarkonline.com
http://www25.brinkster.com/chancede/Meier.html (monumentale bibliografia in inglese sul caso Meier)
http://www.futureofmankind.co.uk/Billy_Meier/Main_Page (un Wiki dedicato interamente a Meier)
http://www.youtube.com/watch?v=jsp6lF4SCKI
http://www.ufo.it/meier1.htm (in italiano)
http://www.geocities.com/area51/corridor/8148/scam.html
http://www.iigwest.com/investigations/meier/horn.shtml