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Verga Maurizio
Da WikiUFO.
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Verga, Maurizio
Ufologo italiano (Como, 1963). Imprenditore, vive e lavora a Cermenate (Como).
L'inizio dell'interesse ufologico
Attratto fin da bambino da tematiche legate ad astronomia, astronautica e poi all'archeologia spaziale, fu sempre più incuriosito dalle notizie su UFO e dischi volanti trovate su pubblicazioni per bambini o viste nei rarissimi documentari trasmessi dalla RAI nei primi anni '70. L'incontro casuale con una copia della rivista "Il Giornale dei Misteri" prima e l'acquisto di un libro poi ("La storia dei dischi volanti" di B. Le Poer Trench) ne fecero aumentare la curiosità fino al livello di passione dall'inverno 1976, quando incominciò ad acquistare con regolarità "Il Giornale dei Misteri". Dalla seconda metà del 1977 cominciò a corrispondere con altri appassionati italiani e poco più di un anno dopo anche con appassionati stranieri.A causa della sua collocazione geografica si trovò sempre ad operare da solo, non partecipando all'esperienza dei "gruppi di ricerca" di quegli anni. Nella primavera del 1978, grazie all'ufologo milanese Dario Spada, presenziò a MIlano ad un incontro organizzato dalla "Federazione Ufologica Piemontese" nella persona di Edoardo Russo, iniziando con lui un rapporto di collaborazione ed amicizia che dura ancor oggi. Mosso da un forte entusiasmo e dal tempo libero si dedicò con impegno a ricerche bibliotecarie nelle emeroteche di Como, lavoro che è continuato nei decenni successivi anche nelle biblioteche di Varese, di Bergamo, di Milano, Genova e Roma. Dal 1978 e per alcuni di anni scrisse alcuni articoli per vari periodici: nel 1979 fu pubblicato il suo primo articolo su una rivista, l'allora prestigiosa "Flying Saucer Review".
Tra il 1980 ed il 1981 aderì al Centro Ufologico Nazionale proseguendo nella conoscenza diretta o epistolare di un numero sempre maggiore di appassionati ed ufologi, sia in Italia, sia soprattutto all'estero. La sua posizione in quegli anni passò da una fascinazione per l'ipotesi extraterrestre - peraltro piuttosto blanda e costellata di dubbi - ad una rapida acquisizione della cosidetta ipotesi psico-sociologica che, pur provenendo dalla Francia, fu ripresa da alcuni giovani ufologi italiani e riconsiderata in un'ottica meno oltranzista. In ogni caso Verga ricorda che, complice un eccessivo entusiasmo giovanile, le sue posizioni le sue interpretazioni che in quegli anni offrì per alcuni casi italiani possono oggi essere considerate "estremistiche" e spesso minate dagli stessi errori di fondo, seppure in direzione opposta, commessi dai più accesi ed acritici sostenitori della provenienza spaziale degli UFO. A partire da allora il suo approccio a UFO e Ufologia diventò disincantato, quasi cinico, assai critico e caratterizzato da una serietà e rigore di approccio ancora più marcato, pur conservando la curiosità e l'entusiasmo che erano stati alla base della nascita e dello sviluppo del suo interesse per l'argomento.
Verso la fine del 1985 fondò, insieme ad altri giovani ufologi, il Centro Italiano Studi Ufologici (CISU), la cui attività ebbe inizio in modo ufficiale nel gennaio 1986. Da allora è stato più volte membro del Consiglio Direttivo del centro ed animatore di numerose iniziative.
La produzione letteraria
Almeno sino ai primi anni novanta a Verga si deveuna copiosa produzione letteraria, sia sotto forma di articoli per riviste italiane e straniere, sia di studi e monografie. I suoi scritti sono apparsi sulla maggior parte delle pubblicazioni specializzate di tutto il mondo, coprendo tutte le questioni ufologiche in cui si è andato specializzando (atterraggi ed incontri ravvicinati, casi con tracce). Tra dette riviste: Flying Saucer Review, MUFON UFO Journal, Lumieres dans la Nuit, Merseyside UFO Bulletin (MUFOB), Journal of ACUFOS (Australia) ecc., senza trascurare "UFO Rivista di Informazione Ufologica", la pubblicazione uffciale del CISU. Alcuni studi sono rimasti inediti, mentre altri, come un ponderoso studio sulla cosiddetta "evidenza fisica" associata ai fenomeni UFO, sono stati interrotti.
Tra il 1981 e il 1983 organizzò il primo coordinamento europeo tra i migliori ufologi impegnati nella raccolta e nell'analisi dei casi di incontro ravvicinato creando un gruppo informale chiamato "European Working Team" (EWT) e dando vita ad un bolletino ciclostilato prodotto dall'ufologo belga Jacques Bonabot. Nel 1983 un suo sferzante articolo sugli stessi ufologi[1][2] suscitò un certo scalpore nell'ambiente ufologico italiano e fu ristampato sedici anni dopo. Verga ritiene che il quadrò a suo tempo delineato permanga quasi immutato.
A partire dal 1986 ha pubblicato nella collana "Monografie UFO" del Centro Italiano Studi Ufologici alcune monografie dedicate alla presentazione ed alla discussione dei cataloghi di casi italiani con tracce e di incontro ravvicinato.[3][4] Una nuova edizione del catalogo degli atterraggi UFO avvenuti in Italia fino al 1954, arricchita da una vasta iconografia e corredata da alcune appendici di documentazione è stata pubblicata nel 2005.[5] Si trattava della base per la pubblicazione, due anni dopo, dell'unico libro italiano di ufologia, rivolto agli addetti del settore, scritto in lingua inglese.[6]
Verga ha contribuito anche a tre antologie di scritti ufologici, di cui due inglese ed una francese, destinate a fare il punto della situazione sulla ricerca ufologica basandosi sul contributo di alcuni tra i maggiori ufologi internazionali. [7][8] [9][10]
Nel 2008 ha iniziato un nuovo progetto a lunga scadenza per la realizzazione di un corposo volume dedicato alla nascita del concetto di "visita dallo spazio" associata all'osservazione di fenomeni aerei anomali a partire dalle aeronavi del 1896-97 fino all'ondata americana del 1947 ed ai primissimi anni della saga ufologica.
Verga è anche un collezionista di libri ufologici internazionali e possiede una delle tre biblioteche italiane private più fornite sull'argomento.
Settori di interesse ufologico
A partire dal 1978 Verga si è interessato agli incontri ravvicinati avvenuti in Italia, lanciando forse il primo progetto italiano di ricerca per la catalogazione sistematica e lo studio di un aspetto specifico della casistica ufologica. Tale progetto fu battezzato ITACAT ed è tuttora attivo nel Centro Italiano Studi Ufologici: è aggiornato con costanza sia nell'archivio cartaceo sia in quello digitale. Questo lavoro di raccolta ed analisi dei casi ha prodotto numerosi articoli, monografie ed un libro. La sua analisi è stata agli occhi di molti appassionati impietosa, quasi "negazionista". Sebbene alcune valutazioni scritte negli anni '80 siano state poi giudicate dallo stesso autore come eccessive se non addiritura irragionevoli, il giudizio complessivo di Verga sull'intero corpus della casistica degli incontri ravvicinati rimane tuttora molto cauto: a fronte di molte centinaia di episodi catalogati quelli che possono rispondere a stringenti criteri di qualità, di affidabilità dell'informazione e di reale stranezza a suo avviso si contano a malapena sulle dita di una sola mano.
Conseguenza diretta di tale lavoro è stata la specializzazione anche in un altro settore della fenomenologia ufologica, quello della cosidetta "evidenza fisica". Con tale termine si indica l'insieme di tracce sul suolo o sulla vegetazione, i frammenti od altri reperti di solito ritrovati dopo l'osservazione dell'atterraggio di un fenomeno UFO. Verga ha cominciato a raccogliere i casi italiani di questo tipo nel 1981, producendo un catalogo preliminare[11] e quindi altre versioni più complete nell'ambito del progetto TRACAT.
Di là della creazione di un archivio specifico e dell'analisi critica dei casi contenutivi, egli ha sviluppato considerazioni a volte assai critiche sul rilievo che gli ufologi nei decenni precedenti hanno attribuito alle tracce. Verga ha messo in discussione la conferma oggettiva e verificabile a posteriori delle tracce, che si supponeva in grado di superare la natura percettiva dei racconti degli avvistamenti UFO. Secondo l'ufologo comasco la gran maggioranza dei casi con tracce associati in via diretta all'osservazione di un fenomeno aereo anomalo può trovare una spiegazione in termini convenzionali (e, in misura minore, come falsi) oppure non offre una quantità sufficiente di informazioni e di dati attendibili per una loro ragionevole valutazione. Tutto ciò ne relega buona parte nel regno dell'aneddotica. Solo pochissimi casi risultano ben investigati ed analizzati senza peraltro che, secondo Verga, si possa mai giungere a conclusioni di particolare e di vera stranezza.
Negli anni '90 l'ufologo comasco ha lanciato un ulteriore progetto nell'ambito del CISU: il PHOTOCAT, ossia il catalogo italiano di tutti i casi con evidenza fotografica, cinematografica o video. Da allora è stata accumulata una grandissima mole di documentazione (oltre 800 eventi) e d'immagini tutte digitalizzate ed archiviate su supporti ottici.
Un altro settore di interesse è quello storiografico. Verga s'interessa in particolare della nascita e dello sviluppo del fenomeno dei "dischi volanti" in Italia e nel mondo a partire dal 1947 e fino alla seconda metà degli anni '50 quando ormai si era già sedimentato nella cultura popolare del mondo occidentale.
L'analisi della cultura e della società dell'epoca, di alcuni filoni letterari degli anni precedenti e della copertura dell'argomento operata dapprima dalla stampa e poi dal cinema, dai fumetti e dalla pubblicità secondo Verga risulta necessaria per inquadrare la questione e per meglio comprenderla.
Intorno al 1984 Verga propose agli ufologi italiani un lavoro coordinato per la raccolta sistematica delle notizie di stampa dedicate ai dischi volanti pubblicate su quotidiani e riviste tra il 1947 ed il 1954, al fine di ricostruire la genesi e lo sviluppo nei mezzi di comunicazione del fenomeno in Italia. Lui stesso si dedicò al controllo in varie emeroteche, ma difficoltà logistiche ed amministrative ne frustrarono presto le intenzioni. Nel 1988 l'ufologo Giuseppe Stilo fece proprio quello stesso obiettivo e riprese l'idea di Verga dando vita in seno al CISU all'"Operazione Origini", foriera di risultati di rilievo.
Le rappresentazioni grafiche, soprattutto quelle realizzate sino alla fine degli anni '60 del secolo scorso da artisti e da illustratori per presentare al pubblico l'immagine del "disco volante" sono un altro interesse di Verga. Egli vede in esse l'evoluzione del concetto popolare dell'UFO e la parallela influenza del nostro immaginario tecnico-scientifico.
Infine, Verga raccoglie poster e locandine di dilm fantascienza in cui compaiano i classici dischi volanti nonché i relativi film. Entrambi gli elementi sono oggetto di uno studio dedicato all'influenza che ebbero nella diffusione e nella sedimentazione del mito ufologico e del suo immaginario visivo.
Nei primi anni '80 Verga ha sviluppato anche l'attenzione per un argomento che rappresenta una delle leggende più controverse della pubblicistica ufologica: i cosiddetti "UFO Nazisti". Da allora ha accumulato quello che è forse uno dei più grandi archivi al mondo sull'argomento. Esso comprende moltissimo materiale sulle armi segrete tedesche della Seconda Guerra Mondiale e sulle cosiddette "armi miracolose", progetti di armi e di tecnologie avanzate che non furono mai realizzate e che non lasciarono quasi mai i tavoli dei progettisti o che furono inventate da una pubblicistica che si sviluppò nel secondo dopoguerra, dedicandovi anche un sito WEB in lingua inglese[12], diventato un punto di riferimento internazionale sulla questione.
Le attività informatiche e telematiche
Tra la fine del 1984 e l'inizio del 1985 Verga intravide nell'uso dei microcomputer, che si stavano allora diffondendo a livello di massa, uno strumento per la catalogazione dei casi di avvistamento e per altre attività connesse alla ricerca. Da allora è sempre stato all'avanguardia nell'applicazione dell'informatica all'ufologia[13]. Nel 1985 fornì le specifiche all'ufologo toscano Marco Bottaini per la realizzazione del primo software italiano (su Commodore 64) dedicato all'archiviazione di casi UFO, creando così la versione digitale dell'ITACAT. Tra le altre applicazioni, anche una presentazione video divulgativa per lo stesso modello di microcomputer, presentata nel convegno nazionale di Cernobbio (Como) tenutosi il 10 novembre 1985.
Cercò poi di sfruttare la diffusione di questi elaboratori presso ufologi ed appassionati per distribuire il lavoro di archiviazione dei casi d'avvistamento nell'ambito del catalogo nazionale italiano. Fu creato un gruppo di collaboratori, la Rete Ufologica Computerizzata, dotata di una rivistina cartacea ("Bollettino RUC"). In pochi mesi fu inserita in un database informatico una considerevole quantità di dati relativi a vari cataloghi regionali di avvistamenti.
Verso la fine degli anni '80 Verga sperimentò la prima BBS italiana dedicata all'ufologia, ottenendo così una versione iniziale di un attuale sito Internet. Produsse anche la prima pubblicazione dedicata alla presentazione ed alla discussione delle applicazioni informatiche nella ricerca ufologica. Intitolata "The Computer UFO Newsletter", si trattava di un bollettino fotocopiato in lingua inglese,prodotto in un numero limitato di copie e che visse alcuni numeri.
A parte l'archiviazione elettronica di tutti i cataloghi, ha condotto un lungo lavoro tuttora in corso di digitalizzazione di illustrazioni e di altri documenti legati all'immaginario visivo sugli UFO, nonché i primi esperimenti di analisi computerizzata di fotografie di presunti UFO.
Nel 1995, agli albori della rete Internet in Italia, creò UFO ONLINE, primo sito italiano tutto dedicato a UFO ed Ufologia, diventato in seguito il più grande e più visitato in Italia. Il sito, gestito di persona da Verga, offre una gran quantità di notizie, di casi, di documenti, d'immagini ed altro ancora., rappresentando così anche un punto di partenza per altri servizi informativi tra cui UFO Forum, avviato il 5 agosto 2008 ed un sistema di pubblicazione di fotografie e video ufologici simile per concezione a You Tube.
Nel 2008 l'enciclopedia WikiUFO è nata da un'idea di Verga.
Le inchieste sul campo
Verga non ha seguito molte indagini su avvistamenti UFO, sia per la relativa scarsità di episodi significativi avvenuti nel suo territorio sia per le priorità che ha voluto dare alla sua attività. Tra le più importanti si annoverano comunque le inchieste sui casi di incontro ravvicinato del terzo tipo avvenuti a Olgiate Comasco (Como, 1979) ed a Lirio (Pavia, 1983). Nel 2006, in compagnia dell'ufologo Massimiliano Grandi ha ritrovato il luogo esatto del famossimo caso classico di Cennina (Arezzo, 1954), ricostruendo la probabile dinamica dell'incontro. Tra il marzo e l'aprile 2008, insieme all'ufologo comasco Corrado Guarisco ha condotto una nuova inchiesta sull'altrettanto famoso classico di Abbiate Guazzone (Varese, 1950). In quest'occasione ha intervistato gli ultimi parenti stretti del testimone ed ha raccolto nuove informazioni sull'episodio.
La divulgazione
A partire dal 1985 si è dedicato anche ad un'attività di divulgazione poi cresciuta col tempo. Nel novembre 1985 organizzò a Cernobbio (Como) un convegno di ufologia che riscosse un ampio successo di pubblico e di copertura stampa, e nel 1996 ne animò un altro a Treviso sotto l'egida del CISU. E' stato intervistato da numerosi quotidiani, sia locali sia nazionali, e da riviste ed è stato ospite di numerose trasmissioni radio-televisive in cui ha sempre cercato di proporre il suo approccio critico e rigoroso nei confronti di atteggiamenti sensazionalistici che i media usano sull'ufologia. Tra il 1997 ed il 1998 partecipò in veste di consulente alla realizzazione del documentario "Luci nel Cielo", diretto dal regista milanese Dario Barezzi, uno dei rari esempi di reportage davvero documentato. Esso vide pure il contributo di alcuni tra i più seri ufologi stranieri. Il 14 novembre 2005 fu trasmesso sul canale tv History Channel il documentario "Real UFOs", contenente spezzoni di una lunga intervista a Verga sul tema dei cosiddetti "UFO nazisti".
Verga ha partecipato come relatore anche ad alcuni congressi internazionali di ufologia, tra cui quello di Bruxelles (1988), quello di Londra (1989), di Sheffield (1995) e di Chicago (1999). In Italia ha tenuto numerosissime conferenze sull'argomento, invitato da associazioni, centri culturali e da amministrazioni comunali. Ha creato una conferenza-tipo corredata da un ampio supporto visivo adatta alla divulgazione del problema UFO e propedeutica alla comprensione dei veri termini della questione da parte del un pubblico generale.
Orientamenti teorici attuali
Pur se vicino sul piano ideale alla cosiddetta ipotesi socio-psicologica, ha abbandonato gli eccessi degli anni '80 e ne riconosce certi limiti.
Ritiene che da tempo ci si trovi in una situazione inversa rispetto a quella della prima fase di diffusione del fenomeno UFO. Nel 1947 un'osservazione casuale e piuttosto banale si verificò nel contesto geografico, storico e sociale più appropriato per scatenare una gigantesca ondata di avvistamenti che superò subito i confini degli Stati Uniti e si sedimentò altrettanto in fretta nella cultura popolare dell'epoca grazie alle favorevoli condizioni esistenti. Il fenomeno costituito dalle osservazioni generò nel giro di pochi anni un vero e proprio "mito UFO", cioè un articolato immaginario di conoscenze e di immagini che diventò patrimonio comune della popolazione a tutti i livelli e in un ampio ventaglio di settori della vita quotidiana. La gente sapeva che potevano esserci dei "dischi volanti" nei cieli e che erano pilotati da "marziani" e sapeva pure che forma ed aspetto potevano avere, grazie alla massiccia divulgazione operata da stampa, cinema e pubblicità. In quegli anni gli avvistamenti alimentavano il mito, sviluppandolo e cristallizzandolo. Poi la situazione si ribaltò (anche se le stesse ondate del 1947, 1950, 1952 e 1954 avevano già proposto qualcosa di molto simile): fu il "mito" a produrre gli avvistamenti o almeno una parte di essi. L'immaginario della popolazione faceva sì che fosse riportata per UFO una serie di eventi che sarebbero probabilmente passati inosservati in passato: se da un lato questo portava alla misinterpretazione di osservazioni banali spiegabili in termini naturali o convenzionali, dall'altro facilitava anche l'emersione di osservazioni in apparenza bizzarre.
Sebbene Verga sottolinei che quella enunciata sopra è una semplificazione di un'interpretazione ben più articolata e complessa, comunque egli ritiene che la stragrande maggioranza degli avvistamenti sia spiegabile e che la maggioranza di quelli che appaiono non spiegati non sia in realtà analizzabile e valutabile con un minimo di criteri professionali a causa della scarsità o dell'inaffidabilità delle informazioni disponibili.
Solo una quantità assai piccola di casi può essere ragionevolmente utilizzata a fini di analisi e studio perché relativa ad eventi che, allo stato delle conoscenze di chi li ha valutati, risultano davvero non identificati. Sebbene il fatto di essere inspiegati non significhi per forza fare ricorso ad ipotesi "esotiche" (per esempio, all'idea della provenienza extraterestre degli UFO), questi casi pongono al momento dei reali interrogativi.
Non essendo disponibile una spiegazione per questi episodi (soprattutto, ma non solo, per quelli classificabili come "incontri ravvicinati"), Verga ritiene che le due alternative possibili - ma a suo giudizio di solito improbabili - siano quelle del falso o di uno stato mentale alterato del testimone, tale da fare vivere in modo apparentemente oggettivo un'esperienza soggettiva. Perciò si limita a constatare la presenza di queste reali anomalie.
In ogni caso ritiene che, al di là della presenza o meno di fenomeni sconosciuti di qualsivoglia natura, esiste quantomeno un innegabile fenomeno di natura socio-culturale rappresentato dal corpo delle testimonianze di chi, a partire almeno dal 1947, ha affermato di aver visto qualcosa di strano nei cieli. Sebbene vi siano stati alcuni isolati, ma significativi studi su tale fenomeno, i suoi contorni complessivi e globali non sono stati ancora del tutto analizzati e valutati in modo sistematico ed organico, sia per la mancanza di tempo, fondi e competenze che per una endemica ritrosia del mondo accademico ad occuparsi della questione.
A suo giudizio è probabile che nel complesso e multiforme insieme di cause che hanno dato e danno origine agli avvistamenti UFO vi siano anche uno o più fenomeni atmosferici poco o per nulla conosciuti e responsabili di alcuni avvistamenti, in particolare di quelli relativi a luci di aspetto e comportamento bizzarro. Al di là di ciò, considera il fenomeno UFO nel suo complesso come una interazione tra una serie di fenomeni oggettivi di varia natura (che danno origine alle osservazioni) e la popolazione, che ne è prima testimone, poi relatrice e quindi veicolo di propagazione e di perpetuazione del cosiddetto "mito UFO". La componente umana, sotto forma di cultura e società nel proprio momento storico, è a giudizio di Verga fondamentale e parte stessa del fenomeno UFO. L'evoluzione nel corso dei decenni del contenuto dei racconti di chi è stato testimone di fenomeni aerei anomali, soprattutto dei casi più particolari e significativi dal punto di vista della stranezza (cioè gli "incontri ravvicinati"), ne è un sintomo evidente, al pari della modifica quantitativa e qualitativa delle tipologie di avvistamento. In quest'ottica è probabile trovare un'intepretazione, per esempio, della considerevole riduzione a partire dagli anni novanta del ventesimo secolo dei casi più "classici" di incontro ravvicinato a tutto vantaggio di una moltitudine di osservazioni banali di "luci notturne", di pretese fotografie e video, di casi estremi ma abbastanza rari come i "rapimenti" o di eventi ufologicamente marginali come i cosiddetti "crop circles".
Note e Bibliografia
- ↑ Verga, Maurizio (1983). Chi fa l'Ufologia? Ufologia (16)
- ↑ Verga, Maurizio (1999). Chi fa l'ufologia? UFO Forum (13)
- ↑ Verga, Maurizio (1986) (1989). TRACAT - Catalogo dei casi ufologici italiani con tracce al suolo. Torino:UPIAR
- ↑ Verga, Maurizio (1989). ITACAT. Torino: UPIAR
- ↑ Verga, Maurizio (2005). ITACAT Il catalogo italiano degli atterraggi UFO. Torino: UPIAR
- ↑ Verga, Maurizio (2007). When Saucers came to Earth. Torino: UPIAR
- ↑ Verga, Maurizio (1987). Physical traces: real evidence? In H.Evans (Ed.), UFO's 1947-1987, pp. 197-199. London: Fortean Tomes
- ↑ Spencer, John; Vallèe, Jacques; & Verga, Maurizio (1987). Computers in Ufoloy. In H.Evans (Ed.), UFO's 1947-1987, pp. 197-199. London: Fortean Tomes
- ↑ Verga, Maurizio (1988). Traces of UFO landings? In J.Spencer & H.Evans (Eds.), Phenomenon, pp. 199-207. London:McDonald
- ↑ Verga, Maurizio (1993). Le probléme de fausses traces. In Pinvidic T. (Ed.), OVNI, vers une anthropologie d'un mythe contemporain, pp. 253-260. Bayeux: Heimdal
- ↑ Verga, Maurizio (1983). Il catalogo italiano dei casi con tracce. Notiziario UFO 18(101), 49-61
- ↑ http://www.naziufos.com
- ↑ Verga, Maurizio (1986). Computer e UFO. UFO. Rivista di Informazione Ufologica (2), 10-16