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Valutazione Vallee

Da WikiUFO.

Indice

I prodromi

Nel 1965, con il suo libro "Anatomy of a Phenomenon", Jacques Vallee fu uno degli iniziatori dell'ufologia scientifica. E' in quel volume che egli presentò un diagramma di flusso che non può definirsi in senso proprio un sistema di valutazione della casistica, ma che era comunque uno strumento pensato per un'eliminazione preliminare di quei casi che potevano essere riconducibili ad IFO. In questo modo si gettavano le prime, pur incerte basi per qualsiasi successiva discussione su sistemi ben più articolati ed ambiziosi.

Il diagramma si basava su quattro parametri:

  • durata del fenomeno;
  • traiettoria seguita;
  • orario;
  • dimensioni angolari del fenomeno

Vallee riteneva si potessero setacciare in modo soddisfacente i casi dovuti a fenomeni di rifrazione della luce, a riflessi, a palloni sonda, a corpi astronomici, a satelliti, ad aerei, ad uccelli, a rientri nell'atmosfera di meteore e di bolidi, a lanci di missili ed a fatti allucinatori.

Sistema di valutazione delle testimonianze Vallee

In realtà, fu assai più tardi che al Sistema di Classificazione Vallee delle testimonianze, lo stesso studioso americano nel 1990[1] aggiunse un semplice schema per valutare la credibilità delle testimonianze.

Anche questa griglia è un raffinamento di quello, giudicato da Vallee eccessivamente soggettivo, che era stato pensato da Hynek quale complemento della sua classificazione. Esso, detto anche diagramma S-P si basa su soli due criteri, mentre quello valleiano è un codice composto da tre voci ad ognuna delle quali è assegnato un valore da 1 a 4, crescente in funzione della miglior valutazione di esse.

Le tre voci sono:
1) l’attendibilità della fonte (chiamata F),
2) l’esistenza di indagini sul campo (I),
3) l’esistenza di possibili spiegazioni convenzionali (S).


Attendibilità della fonte

  • Per la voce “F” si avranno:

0 punti, se la fonte dell’avvistamento è sconosciuta o inattendibile;
1 punto, se la segnalazione giunge da una fonte la cui attendibilità non siamo in grado di valutare;
2 punti, se la fonte è ritenuta attendibile, ma la segnalazione ci arriva di seconda mano, ossia in modo indiretto;
3 punti, se la fonte è attendibile e la segnalazione ci giunge in modo diretto;
4 punti, se la fonte è di provata attendibilità ed abbiamo interviste dirette con i testimoni.


Indagini sul campo

  • Per la voce “I”, quella delle indagini fatte, le valutazioni saranno:

0 punti, se non ci sono indagini sul campo o se non si sa se ce ne siano state;
1 punto, se l’indagine è stata fatta da una persona qualsiasi, priva di esperienza circa i fenomeni UFO;
2 punti, se l’indagine sul campo è stata fatta da persone con esperienza in queste attività;
3 punti, se l’indagine è stata fatta da ufologi di provata attendibilità e con provata esperienza nel settore;
4 punti, se l’indagine è stata fatta da studiosi con capacità professionali, tecnico-scientifiche, precise.


Esistenza di possibili spiegazioni

  • Per la voce “S”, infine, quella delicatissima della possibilità di trovare delle spiegazioni convenzionali per quanto viste, si farà così:

0 punti, se i dati sono coerenti con una o con più spiegazioni convenzionali;
1 punto, se una spiegazione convenzionale richiede solo delle leggere modifiche dei dati;
2 punti, se una spiegazione convenzionale richiede forti alterazioni di un preciso parametro;
3 punti, se la spiegazione domanda forti alterazioni di diversi parametri;
4 punti, se la spiegazione del caso, vista l’evidenza disponibile, non appare possibile.


In sostanza, i casi ufologici “solidi” saranno così quelli in cui si hanno fonti di provata attendibilità, interviste dirette con i testimoni, inchieste operate da studiosi di alta competenza e da ricercatori con formazione superiore di tipo tecnico-scientifica e – soprattutto – quelli in cui insieme a quanto sopra i testimoni descrivono fenomeni la cui spiegazione convenzionale richiederebbe la forte alterazione di più di uno dei parametri descrittivi.


Dunque, è logico che i casi ufologici in senso stretto secondo la definizione datane dallo studioso francese Claude Maugé, perlomeno quelli relativi a potenziali “quasi-UFO” come denominati dallo stesso ufologo nell'ambito del suo sforzo definitorio, abbiano dei codici FIS alti, tendenti addirittura ad un “triplo 4”.


Come avviene in misura minore o maggiore in tutti i sistemi di valutazione dei casi, è evidente che pure nelle valutazioni di credibilità la soggettività di chi li assegna si farà sentire e che nel farlo si potrà risultare troppo generosi.

Nel farlo sarebbe senz’altro opportuno agire con un processo di discussione collettiva, sentendo il parere di altri studiosi. Ad ogni modo, se queste misure saranno date dopo aver seguito tutte le indicazioni derivanti dopo aver effettuato delle inchieste ufologiche di alta qualità e dopo aver costruito dei buoni rapporti d’indagine, si potrebbe anche essere fiduciosi che questo rischio di soggettività sia, nei limiti del ragionevole, ridotto di parecchio.

Fonti 

  1. Valle, Jacques F. (1990). Confrontations. New York: Ballantine Books