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Vallee Jacques Francis

Da WikiUFO.

Versione del 07:49, 1 dic 2008, autore: Giuseppe Stilo (discussione | contributi)
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Indice

Vallee, Jacques Francis

Jacques F. Vallee (Pontoise, Francia, 24 settembre 1939: nella grafia originale francese il cognome è Vallée) è un ufologo statunitense di origine francese e, dopo una prima fase di attività accademica in ambito astrofisico, titolare di varie attività imprenditoriali nel campo dell'informatica e della biologia avanzata. E' una delle personalità più brillanti ed influenti ma anche contraddittorie dell'intera storia della disciplina ufologica.

Formazione accademica e primo interesse per il fenomeno

Colpito sin da adolescente dalla grande ondata francese di avvistamenti dell'estate-autunno del 1954, nel 1958 Vallee entrò in rapporti epistolari con l'ufologo Aimé Michel. A soli vent'anni conseguì una laurea breve in matematica e s'iscrisse al corso di laurea in astrofisica presso l'Università di Lilla completando anche questo corso di studi nel 1961. 

Nel frattempo si dedicava alla letteratura di fantascienza conquistando nel 1961, con il suo primo romanzo, il Premio Jules Verne. 

Nel 1955, a Pontoise, insieme a sua madre, in pieno giorno, vide un corpo non identificato e, nel 1957, quando era già un astrofilo, un altro fenomeno insolito che poi descriverà in dettaglio nel periodico L'Astronomie del gennaio '58. Lavorando in vari osservatori (Lille e Parigi-Meudon) fra il 1961
J. Vallee astrofilo diciottenne, nel 1957, presso la sua casa di Pontoise. Da qui osserverà un presunto UFO il 24 novembre di quell'anno.
J. Vallee astrofilo diciottenne, nel 1957, presso la sua casa di Pontoise. Da qui osserverà un presunto UFO il 24 novembre di quell'anno.
ed il 1962, non solo osserverà di nuovo un gruppo di altri presunti UFO al teodolite ed apprenderà di varie osservazioni fatte da altri astronomi francesi ma, soprattutto, assisterà di persona alla distruzione, fatta nell'osservatorio di Parigi dallo stesso direttore, di alcuni nastri magnetici contenenti dati relativi all'osservazione di un presunto UFO fatta durante la notte precedente da alcuni ricercatori. 

Vallee è colpito in maniera profonda da quest'ultimo avvenimento. Nell'autunno del 1962 decide con la giovane moglie Janine, che aveva sposato due anni prima, di trasferirsi negli Stati Uniti. 

Già nel biennio precedente, peraltro, Vallee si era posto all'avanguardia della ricerca ufologica avviando insieme a Michel gli studi statistici che avrebbero condotto alla falsificazione della cosiddetta "teoria del ciclo marziano", ossia del modello secondo il quale le osservazioni di presunti UFO sarebbero periodicamente cresciute in funzione del perigeo del pianeta Marte. Negli anni successivi si distinguerà ancora quale pioniere dell'applicazione dei metodi di statistica descrittiva all'ufologia falsificando anche il cosiddetto modello ortotenico di Michel, che nel suo libro del 1958 Mystérieux Objets Célestès aveva sostenuto che le osservazioni UFO dell'ondata francese del '54 avevano la tendenza a verificarsi secondo degli allineamenti geografici non casuali[1][2].

Vallee e l'ufologia scientifica. Il rapporto con Hynek

Giunto negli Stati Uniti nel 1962, Vallee lavorò come astronomo dapprima presso l'Università del Texas, ad Austin e più esattamente all'Osservatorio McDonald, dove ebbe un ruolo di rilievo nella mappatura informatizzata di Marte cui la NASA stava lavorando in quegli anni.

Nel settembre del 1963 ci fu un avvenimento determinante. Recatosi a Chicago, il francese conobbe l'astrofisico J. A. Hynek, direttore del dipartimento di astronomia della Northwestern University e consulente del progetto Blue Book dell'USAF per gli UFO.

Il senso di comunanza fu immediato. Vallee fu assunto come sistemista presso l'università, dove si sarebbe laureato anche in informatica nel 1967. Negli anni successivi lavorerà ad ARPANET, il predecessore di Internet.

Vallee ed Hynek presero a lavorare insieme sin dal 1963 radunando a Chicago un gruppetto di scienziati interessati a lavorare intorno all'argomento senza alcuna pubblicità. Furono gli anni di quello che poi lo stesso Vallee chiamerà "accademia invisibile" (invisible college). Uno dei primi lavori sistematici fu quello relativo alla presunta tendenza dei casi d'atterraggio a verificarsi in zone a bassa densità di popolazione, che Vallee ed Hynek estesero rapidamente nelle sue implicazioni dalla casistica francese a quella statunitense e che poi Vallee raffinò insieme allo scienziato ed ufologo francese C. Poher nei primi anni '70[3].

Nel frattempo, Vallee lavorava alla stesura del suo primo libro, poi uscito nel 1965. Si trattava di Anatomy of a Phenomenon: Unidentified Objects in Space - A Scientific Appraisal, uscito presso la Henry Regnery di Chicago. Questo volume, che fu probabilmente il primo a considerare in modo aperto l'ipotesi extareterrestre per gli UFO ad opera di uno scienziato professionista, ebbe un'importanza centrale nel suscitare l'ambiente che poi sarà buona parte dell'ufologia scientifica degli anni '70. Un ruolo analogo ebbe il libro del 1966 Challenge to Science: The UFO Enigma, scritto con la moglie Janine e pubblicato dallo stesso editore del primo.

Il 1966 fu un anno importante, da un lato, Vallee intervenne ad una riunione sugli UFO a Mosca in occasione del congresso dell'Unione Mondiale dei Matematici rilevando l'esistenza di un interesse sotterraneo e diffuso per la questione tra gli scienziati sovietici, dall'altro, insieme ad Hynek, nel novembre dello stesso anno perorò davanti a diversi componenti la Commissione Condon lo studio del problema. A quanto pare, persino lo stesso Condon, pur fermamente scettico, fu colpito dalle argomentazioni addotte.

Sempre nel 1966, Vallee propose la prima versione del suo sistema di classificazione delle osservazioni UFO di cui, ventiquattr'anni dopo, ne farà seguito un altro largamente rivisto.

Nel giugno del 1967 nella vita di Vallee intervenne un episodio i cui reali contorni saranno meglio spiegati in una sezione apposita. Nel riordinare le carte di Hynek, egli scoprì un documento risalente ai primi del 1953 che a suo avviso provava che prima del Robertson Panel le autorità americane avevano in animo di generare delle false ondate di avvistamenti UFO per indurre delle reazioni sociali da studiare e da controllare su vasta scala.

Questa scoperta ebbe un effetto drammatico. Vallee decise quasi all'istante di lasciare gli Stati Uniti e di rientrare in Francia.

L'interesse per l'occulto e le idee cospirazionistiche

Sin dall'adolescenza Vallee ebbe un forte interesse per l'occulto, il pensiero esoterico ed il folclore. Il suo inatteso rientro in Francia, nel 1967, in un certo senso fu esso stesso foriero di una svolta che doveva condurlo, per tutto il periodo compreso sino alla fine degli anni '80, a sviluppare una serie di idee molto complesse e di modelli interpretativi dei fenomeni UFO che si collocano talora in modo senz'altro eccentrico rispetto alle correnti principali del pensiero scientifico prevalente nella seconda metà del XX secolo.

Secondo quanto affermato dallo stesso Vallee, le ricerche condotte nel biennio 1967-68 presso la Biblioteca Nazionale di Parigi per compulsare materiale di ogni genere relativo al folclore ed alle mitologie di varie culture ma in specie di quelle europee, ebbero un ruolo fondamentale nel portarlo verso un modello interpretativo dei fenomeni UFO assai diverso da quello extraterrestrialista nel senso tradizionale.

In questo senso, Vallee deve ritenersi uno dei fondatori della cosiddetta ipotesi parafisica, pur declinata in un modo piuttosto diversa dall'altro fondatore di quella corrente dell'ufologia, lo scrittore ed ufologo americano John A. Keel.

Frutto di quelle riflessioni sarà, agli inizi del 1969, mentre al centro delle polemiche erano le conclusioni scettiche del lavoro della commissione Condon, il volume Passport to Magonia: From Folklore to Flying Saucers, come i precedenti edito dalla Henry Regnery di Chicago. 

L'introduzione al volume di Vallee, che nel frattempo era rientrato negli Stati Uniti e si era stabilito in California, è specialmente indicativa del punto di vista dell'Autore. Si tratta di un attacco frontale alla concezione scientifica del mondo almeno come la comprendeva Vallee. Essa era ritenuta del tutto incapace di afferrare i contorni di un problema sfuggente e contraddittorio come quello degli UFO.

Secondo Vallee la strada migliore consisteva nel constatare, in questo insieme a Keel, che i fenomeni UFO erano in se delle manifestazioni atemporali, indipendenti dalla cultura, ma che allo stesso tempo essi potevano essere letti in modo assai più produttivo accostandoli alle storie di entità angeliche, fatate, demoniache, fantasmatiche, a folletti ed esseri delle mitologie popolari extra-cristiane, ecc.

La prosa involuta, le argomentazioni non lineari, se da un lato facevano del Vallee del periodo uno scrittore di qualità assai superiore alla media degli altri appassionati dell'argomento, dall'altro avevano per riferimento un quadro d'idee irrazionalistiche di portata ampia a sufficienza a far sì che i suoi scritti agissero non solo sui sostenitori dell'ipotesi parafisica ma, di converso ed in un momento successivo, pure su una parte dei futuri esponenti dell'ipotesi socio-psicologica.

Le tendenze verso l'occultismo di Vallee dovevano tuttavia subire un'ulteriore evoluzione nella seconda metà degli anni '70, in specie con Messengers of Deception: UFO Contacts and Cults, pubblicato nel 1979 dalla And/Or di Berkeley, dunque non più da un grande editore della parte orientale degli Stati Uniti ma da una casa californiana presso la quale uscivano testi della controcultura del tempo. 

In primo luogo, secondo Vallee le principali associazioni ufologiche erano state infiltrate da esponenti di una rete la cui natura non era ben chiarita ma che doveva avere da un lato legami con vari centri di potere statunitensi ed internazionali, dall'altro con gli stessi "miti UFO". In questo modo il meccanismo di cause ed effetti fra fenomeni UFO, essi stessi una specie di "sistema di controllo" culturale sull'umanità, i membri della rete di manipolatori e l'opinione pubblica dava origine nel suo complesso al "mito degli UFO". 

La stessa, intensa variazione nel numero delle segnalazioni riferite dai mezzi di comunicazione - ossia del meccanismo delle ondate - secondo Vallee era una delle manifestazioni più importanti del "sistema di controllo" UFO. Esso aveva lo scopo ultimo di far evolvere la coscienza umana verso nuove concezioni della realtà e della natura. Il mezzo principale usato dall'oscuro gruppo della cui azione Vallee appariva certo era la tecnologia "psicotronica", ossia l'applicazione dell'elettronica più avanzata alle funzioni psichiche e neurologiche. L'inganno comportava anche vaste capacità di controllo sui mezzi di comunicazione di massa in specie per quel che riguarda la diffusione di messaggi e delle ideologie di associazioni d'orientamento contattistico e cultista.

Nel 1984 il libro di Vallee fu tradotto in italiano come Messaggeri d'illusioni: il culto degli UFO ad opera della Sperling & Kupfer di Milano. 

In un certo senso, ultimo prodotto ed anche prosecuzione dei temi cospirazionistici del libro del '79 sarà un altro volume, ossia Revelations: Alien Contact and Human Deception  (Ballantine Books, New York, 1991).  

Non va infine sottovalutata, ed ancora in parte da esplorare, l'influenza che le idee di tipo occultistico di Vallee esercitarono negli anni '70 ed '80 su J. A. Hynek.

Il memorandum "Pentacle"

Nel 1992 Vallee diede alle stampe un grosso volume che conteneva il frutto della stesura di diari che si estendevano dal 1957 al 1959, ossia dalla sua adolescenza sino alla pubblicazione di Passport to Magonia. Di grande interesse storiografico, s'intitola Forbidden Science ed è stato pubblicato dalla North Atlantic Books di Berkeley.

Questo volume gettava una luce particolarissima sui motivi per i quali nell'autunno del 1967 Vallee e sua moglie avevano d'improvviso lasciato gli Stati Uniti per far rientro in Francia. Il 18 giugno di quell'anno, rimettendo a posto delle vecchie carte di Hynek, egli aveva rinvenuto copia di un documento classificato come segreto e risalente al 9 gennaio del 1953. Si trattava di una memoria scritta da qualcuno di cui Vallee nei suoi diari non rivelava l'identità e che dava dei consigli ai membri del Robertson Panel, il comitato che di lì a pochi giorni si sarebbe riunito dietro iniziativa della CIA. Dal suo fraseggio, Vallee ne deduceva non solo che era esistita in passato, ma anche ancora esisteva un'operazione governativa statunitense volta a manipolare e forse anche a creare degli avvistamenti UFO di particolare impatto pubblico per simulare addirittura delle intere ondate di avvistamenti. Il memoriale era indirizzato a coloro che lavoravano allo studio statistico sugli UFO del Battelle Institute. E' da questo documento che, a quanto pare, presero le mosse le concezioni cospirazionistiche che Vallee sviluppò negli anni successivi.

Oggi è possibile rispondere con chiarezza in senso negativo alla domanda se le convinzioni di Vallee fossero fondate. Vari studiosi di ufologia hanno ricostruito il percorso ed il reale significato di quel documento. Autore della lettera era Howard C. Cross, vice-direttore per il coordinamento del Battelle Institute. Si tratta di un documento di ben scarso rilievo pratico, menzionato in qualche cenno dallo stesso Hynek nei suoi libri del 1971 e del 1977. L'idea di Cross - che non fu in alcun modo recepita dal Battelle - era che si dovesse cercare in tutti i modi di ottenere dati testimoniali migliori e che, per farlo, si dovesse persino cercare di mettere in opera degli esperimenti sociologici in cui degli avvistamenti creati ad arte sarebbero stati seguiti dalla misurazione delle reazioni e delle descrizioni degli ignari testimoni. Non esiste alcuna evidenza che l'USAF, la CIA o lo stesso Battelle abbiano mai tenuto conto del parere, espresso a titolo di consulenza personale, offerto da Cross nel 1953[4][5][6].


Anni '90: ritorno verso il mainstream scientifico

Dopo più di vent'anni di forte inclinazione verso le connotazioni più peculiari della cosiddetta ipotesi parafisica, verso il cospirazionismo ed anche dopo una lunga fase di distacco dagli stessi ufologi di orientamento scientifico, a partire dai primi anni '90 del XX secolo Jacques Vallee ha ripreso a pubblicare importanti scritti che mostrano un ritorno d'interesse per il solco centrale dell'approccio scientifico alla realtà ed al fenomeno UFO.

Vallee tuttavia mantiene una forte originalità ideale. In Confrontations, pubblicato nel 1990 dalla Ballantine Books di New York - con un ritorno pure ad un grande editore commerciale - Vallee ha posto un accento a tratti drammatico su casi di presunta interazione fra testimoni ed UFO in grado di emettere grandi quantità di energie sotto varie forme, incluse radiazioni ionizzanti, fino al punto da ritenere che alcuni osservatori siano deceduti o abbiano subito gravi danni alla salute in seguito all'esposizione a queste fonti energetiche, in specie in stati sudamericani quali il Brasile.

Vallee ha anche effettuato in alcuni casi tentativi di misurazione della potenza in MW prodotta dai supposti UFO.

Lo studioso ha pure rivolto la sua attenzione a sistemi di classificazione della casistica, come ad esempio nel caso della versione presentata nel 1990 del suo schema originario, risalente a venticinque anni prima, oppure del metodo divalutazione delle testimonianze, modelli tutti comunque rivolti in modo specifico a valutare senza riserve la realtà fisica dei fenomeni intesi come meccanismi sconosciuti alle attuali discipline scientifiche.

Non di meno, Vallee prosegue sia una forte posizione di riservatezza e distacco nei confronti dell'ambiente ufologico anche d'orientamento razionale, sia riguardo all'ipotesi extraterrestre presa nell'accezione tradizionale dei termini.

Fonti

  1. Vallée, Jacques (1962). Towards a Generalization of Orthoteny and Its Applications to the North African Sightings. Flying Saucer Review. (8) 2. marzo-aprile. 3-7
  2. Vallée, Jacques (1963). Recent Development in Orthotenic Research. Flying Saucer Review. (9) 6. novembre-dicembre. 3-6
  3. Vallée, Jacques & Poher, Claude (1975). Basic patterns in UFO observations, 13° Annual AIAA Annual Meeting on Aerospatial Sciences, Pasadena, California, 20-22 January 1975
  4. Anonimo (1993)The Pentacle Memo: How Important?. Just Cause. 35. marzo. 1-7
  5. Anonimo (1993). More on Pentacle. Just Cause. 37. settembre. 3-6
  6. Zeidman, Jennie & Rodeghier, Mark (1993). The Pentacle Letter and the Battelle UFO Project. International UFO Reporter. 18 (3). maggio-giugno. 4-12, 19-21